“Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato il Dpcm per la costituzione, presso la Presidenza del Consiglio, del Comitato di coordinamento per le celebrazioni del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. L’organismo si occupa di assicurare un’efficace e coordinata programmazione delle iniziative e delle cerimonie proposte dalle Amministrazioni in occasione della solennità civile istituita dalla legge n. 92 del 30 marzo 2004.
Dalle ore 18.00 di venerdì 10 all’alba di sabato 11 Palazzo Chigi sarà illuminato con il Tricolore italiano. Inoltre, al centro della facciata della sede del Governo sarà proiettata la frase “Io Ricordo”.
E’ quanto fanno sapere fonti di Palazzo Chigi.
Finalmente lo Stato Italiano grazie a questo governo riconosce la tragedia degli Italiani dell’Istria e della Dalmazia. Fiume, Pola, città da sempre Italiane, città di cui gli Sloveni e Croati si sono IMPOSSESSATI sotto la spinta del Comunismo con la scusa di prendersela coi fascisti mentre invece se la prendevano con gli Italiani e fecero una pulizia etnica vergognosa, gettando la gente nelle Foibe ! Essendo coetanea di Giorgia Meloni vorrei che Giorgia dicesse questa verità di quando lei come me andava a scuola: non veniva detta una parola nelle nostre scuole di questi eventi tremendi negli anni Ottanta e Novanta (nè alle elementari, nè alle medie, nè al liceo, niente) ! Eppure questi tragici eventi hanno riguardato gli Italiani, e gli insegnanti tacevano raccontando semplicemente della lotta partigiana comunista contro il fascismo. Gli Italiani ammazzati con torture e gettati nelle Foibe erano donne e bambini, giovinetti, innocenti ammazzati, violentati, torturati perchè Italiani. Poi quelli che riuscirono a sfuggire e rientrare nei nuovi confini legali dell’Italia sono stati umiliati e denigrati dagli Italiani compatrioti, è stata negata loro la pietà e consolazione per aver perso tutto, perso i propri cari in quel modo orribile. Giorgia, io e te a scuola non abbiamo sentito una parola una di questi fatti, perchè la negazione ideologica è andata oltre l’umanità e la condivisione patriottica della gente italiana.