Il 3 ottobre 2023 il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge sulle iniziative per la conoscenza delle Foibe.
Con 147 voti a favore e due astenuti, il Ddl è in prima lettura in Senato e passerà all’esame della Camera per il via libero definitivo. Durante la discussione in Aula c’è stato un momento di commozione per il senatore Menia cha ricordato di essere “quell’esilio istriano, orgoglioso figlio di quell’esilio istriano, che so a chi devo”. Il voto di oggi, per il parlamentare meloniano, rappresenta la vittoria “una vecchia battaglia di giustizia contro la congiura del silenzio, contro il negazionismo, contro il giustificazionismo, che anche oggi ho sentito aleggiare più e più volte”. E aggiunge: “Nelle viscere della terra, lì, ci sono 500 metri cubi di infoibati, che vuol dire 2.000 vite finite là sotto. Era il maggio del 1945; quella foiba fu chiusa nel 1959”. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal senatore Maurizio Gasparri, convinto che questo ddl serva “a stimolare il ricordo di una delle pagine più drammatiche della storia”. Secondo il vicepresidente del Senato “quella delle foibe è una storia patria per troppo tempo negata, tanto che si dovettero attendere decenni prima che venisse riconosciuta”. Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione ed al Merito, ritiene “molto significativo” per gli studenti di facoltà di indirizzo artistico “che prevede la realizzare di un’istallazione temporanea da esporre nelle maggiori città perché soltanto andando nei luoghi di queste tragedie gli studenti potranno capire quanti italiani sono stati trucidati dai partigiani comunisti di Tito, pagine di storia terribili, per troppo tempo tenute nascoste”.
Il voto di ieri assume una forte valenza storica e politica, dal momento che il Disegno di Legge proposto intende far conoscere quegli eventi che troppo spesso sono stati dimenticati dalla memoria collettiva.
Il Ddl vuole restituire dignità ai nostri connazionali vittime della barbarie comunista titina, dopo decenni di oblio, censura e oscurantismo ideologico, ridando nuova luce ad una storia erroneamente lasciata nel buio.
Per comprendere l’importanza di questo passaggio, occorre raccontare almeno i punti salienti della vicenda in oggetto.
Nel 1941 l’Italia fascista insieme alla Germania nazista invade la Jugoslavia. L’occupazione è brutale e a morire è circa un milione di persone, soprattutto civili, che persero la vita nei combattimenti, nelle rappresaglie e negli scontri tra i vari gruppi di partigiani e miliziani jugoslavi.
Si arriva quasi alla fine della guerra quando i partigiani jugoslavi guidati dal leader comunista Tito riconquistano il territorio perso e arrivano ad occupare anche i territori abitati da popolazioni miste, italiane e slave, che fino allo scoppio della guerra appartenevano all’Italia.
Violenze inaudite e rappresaglie brutali portano alla morte di migliaia di persone, i cui corpi vengono gettati senza alcun rispetto e considerazione nelle miniere e nei pozzi naturali tipici di quel territorio, le foibe, appunto. Altri, forse più fortunati, sono costretti ad abbandonare i territori occupati.
I massacri delle Foibe e l’esodo dalmata-giuliano sono una pagina di storia che per molti anni l’Italia ha voluto dimenticare. Grazie al ddl foibe viene oggi restituita dignità e onore a quegli italiani di cui non si è mai parlato abbastanza.
Le iniziative incluse nel testo legislativo prevedono, tra le altre cose, anche i viaggi degli studenti nei luoghi del martirio e dell’esodo dal confine orientale, al fine di rendere consapevoli le generazioni più giovani del passato della nostra Nazione e dei suoi eroi, ora tolti dal silenzio della storia.