Foibe, Speranzon (FdI): da CGIL vergognoso atto giustificazionista

“Oggi, assieme a centinaia di cittadini, soprattutto giovani ho visitato il Treno del Ricordo che ha fatto tappa a Venezia. Ho notato l’assenza della CGIL e per questo non mi sono meravigliato della scomposta e carnevalesca replica della Cgil Veneziana alla mia proposta di non finanziare più con soldi pubblici le associazioni negazioniste delle Foibe. La nota della CGIL veneziana, per difendere l’indifendibile, rinnega la storia e le stesse parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella proferite in commemorazione del Giorno del Ricordo, e fa capire come questa sistematica strategia negazionista, riduzionista o giustificazionista degli eccidi delle foibe e del dramma dell’Esodo giuliano-dalmata, portato a compimento da partigiani comunisti, chissà se poi iscritti all’Anpi, sia stata frutto di un disegno premeditato, organizzato e perpetrato nei decenni che ha riguardato tutta la sinistra e le sue principali organizzazioni, dal Pci ad oggi. Spiace inoltre che questo negazionismo violento di certa sinistra armi le mani ignobili di chi va in giro a scrivere, come oggi sui muri dello IUAV a Venezia, frasi che inneggiano alle foibe. Con la scusa di attaccare il sottoscritto per quanto ho affermato in occasione del Giorno del Ricordo, la Cgil di Venezia compie di fatto un atto di giustificazionismo per quanto accadde negli anni tragici dell’esodo e delle foibe. La triste verità è che quando il treno (poi giustamente ribattezzato “della vergogna”) carico di esuli italiani dell’Istria, donne, bambini e anziani, si fermò a Bologna, fu oggetto di una vigliacca e vergognosa aggressione proprio da parte dei comunisti della CGIL che oggi vogliono tentare, come hanno sempre fatto in passato, di far cadere nell’oblio quell’azione. I comunisti se lo ricordano bene, e ancora oggi non se ne vergognano, accusando me di voler inquinare il dibattito su quegli avvenimenti storici che oggi, a vent’anni dall’approvazione della legge che ha istituito il Giorno del Ricordo, finalmente ottengono il giusto riconoscimento da parte degli italiani, un riconoscimento che in passato per colpa dei carnefici comunisti non c’era. Nella mozione che verrà presentata nei Comuni non mancheremo di ricordare anche queste “gesta eroiche” di chi alla bandiera italiana ha sempre preferito quella rossa, tinta con il sangue di decine di milioni di innocenti in ogni angolo del pianeta”.

Lo dice in una nota il senatore veneziano Raffaele Speranzon, vice capogruppo a Palazzo Madama e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, in merito alla polemica del segretario della Cgil veneziana Giordano sulle foibe e sulle scritte pro foibe apparse sui muri di Architettura.

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1 commento

  1. Perché stupirsi tanto? Mentre la destra ha riconosciuto i tanti errori commessi nel triste ventennio del secolo passato, avete mai sentito un comunista riconoscere ed ammettere i loro? Senza andare a scomodare i famosi ‘gulag’ (illuminato esempio di ‘rieducazione’ alla democratica ideologia sovietica) dimenticati nel fondo della memoria -un po’ per la lontananza ma molto per ostinato negazionismo e per sinistra convenienza- ai rossi viene l’orticaria a ricordare le Vittime civili ed innocenti delle Foibe massacrati dai partigiani Titini, le Vittime delle incursioni, dei furti, dei massacri ad opera di storiche e molto venerate bandacce rosse perpetrati sulla popolazione inerme per anni anche dopo la Liberazione.
    Ai rossi, santi nel paradiso staliniano-leninista, non va che si ricordino le loro nefandezze,
    le loro ‘nobili’ azioni sanguinarie eseguite per pura fede comunista.
    A quando una pubblica ammissione -anche se tardiva- degli obbrobri firmati con vernice rossa? Ce ne sono stati tanti. Vogliamo cominciare? Forse non ne hanno la faccia.

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