“Che la sinistra gridi allo scandalo per la sostituzione di Tomaso Montanari alla presidenza della Fondazione Museo Ginori da parte del ministro Alessandro Giuli, è soltanto un’ulteriore conferma che la cultura è stata percepita, e gestita, non come un bene comune, quanto come uno strumento di esercitazione di un proprio potere auto proclamato. Il nome di Tomaso Montanari, professionista dell’insulto sistemico e continuativo contro il governo Meloni, non può essere ritenuto sinonimo di una qualsivoglia nomina assicurata perché dettata da automatismi e convenzioni di una certa parte politica, che confonde la democrazia con un sistema conformistico di potere. Evidentemente giova ricordarlo alla sinistra e a Montanari stesso. Cambiare passo, per il bene della Fondazione Museo Ginori, dopo anni di immobilismo e refrain di buoni propositi mai divenuti azioni concrete, non solo è quindi necessario, ma questo cambiamento alla guida della Fondazione rappresenta un radicale cambio di paradigma. Marco Corsini, avvocato dello Stato, è figura con capacità amministrative e di gestione, caratteristiche più che mai adatte per rilanciare, con un nuovo impulso, un’eccellenza del nostro paese, scrigno delle porcellane Richard Ginori, simbolo del saper fare italiano nel mondo. A lui vanno i nostri auguri di quel buon lavoro che la Fondazione Museo Ginori merita”.
Lo scrive, in un nota, il deputato e capogruppo della commissione Cultura di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità, augurandovi un buon lavoro.