Forzese (FdI): “L’Espresso ci calunnia, ma utilizza le finte dichiarazioni dei centri sociali: già partita la querela”

Oggi, su L’Espresso, è stato pubblicato un articolo vergognoso e falso, che vorrebbe ricostruire il mio percorso politico utilizzando i comunicati “fake” dei centri sociali.

“È sconcertante che una testata nazionale getti fango su una persona senza neanche verificare le fonti: nel pezzo – infatti – mi vengono messe in bocca, con tanto di “virgolettato”, frasi estrapolate da un post “ironico” realizzato dai centri sociali dopo l’arresto di Roberto Rosso: uno scivolone giornalistico senza precedenti, che verrà chiarito nelle opportune sedi legali.” attacca Enrico Forzese di Fratelli d’Italia.

“Le altre gravissime “accuse” sarebbero quelle di definirmi un “patriota”, contrastare l’immigrazione sregolata, appartenere alla “destra sociale”, aver fatto la gavetta militante nelle formazioni giovanili di Alleanza Nazionale e Fratelli d’Italia, aver operato nelle scuole di Torino ed essermi formato in Azione Universitaria: un percorso che rivendico con orgoglio e che continuerà sempre a fondarsi su quelli che il giornalista definisce “gli slogan ai quali ci ha abituati Giorgia Meloni”.” continua Enrico Forzese di Fratelli d’Italia.

“Infine, per ribadire la “serietà” del servizio ed offrirci l’ennesima querela su un piatto d’argento, il giornalista tira in ballo un episodio mai avvenuto, dal quale prendemmo pubblicamente le distanze: alcuni adesivi attaccati sulle pietre d’inciampo del centro di Torino. Un fatto che non ci appartiene e che venne messo in campo dalla sinistra per screditarci, come fu platealmente dimostrato in quei giorni.

L’articolo – che non si perita dall’attaccare anche altri esponenti torinesi di Fratelli d’Italia per aver osato battersi contro le pratiche abortiste – è mosso dal timore di veder crollare un intero sistema di governo locale: perché le elezioni comunali si avvicinano e prende il via la consumata macchina del fango di una certa sinistra.

Ho già chiesto al mio avvocato di procedere con le querele: perché la libertà di stampa è sacra, ma la diffamazione è un reato.” conclude l’esponente di Fratelli d’Italia.

In allegato, le “autorevoli” fonti del nostro Premio Pulitzer – provenienti dai canali dei centri sociali torinesi – e le nostre pubbliche prese di distanza dai fatti richiamati nell’articolo:

Il post del CSOA Gabrio con le mie “dichiarazioni” inventate: CLICCA QUI.

La presa di distanze sullo sfregio alle pietre d’inciampo: CLICCA QUI.

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