Fotovoltaico nei campi. De Carlo: “No a nuovo consumo di suolo, ma rendere remunerativa l’agricoltura”

“Anziché consumare ancora suolo, per coniugare sostenibilità ambientale e transizione energetica si possono sfruttare le migliaia di capannoni industriali, abbandonati e non, presenti sul territorio. Un’analisi di Confartigianato parla nel Padovano di oltre 17mila capannoni industriali utilizzabili, 1700 dei quali abbandonati: si parta da lì. La nostra è una visione strategica che coniuga agricoltura e ambiente e che non mette in contrapposizione questi due mondi: sfruttare oggi i campi per renderli così inutilizzabili dalle generazioni future non è assolutamente sostenibile”: così il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, ha ribadito la posizione del Governo in merito agli impianti fotovoltaici nei campi agricoli, nel corso del suo intervento alla trasmissione tv L’aria che tira. “In Italia ci sono quasi 4 milioni di ettari di terreno abbandonati: quelle aree possono essere utilizzate per sfamare la popolazione, in un’ottica che deve portare l’Italia a produrre di più e meglio. Sappiamo che per le multinazionali e le grandi aziende è più conveniente realizzare impianti su terreni “vergini”, ma l’uso delle superfici dei capannoni permette di non consumare ulteriore suolo e di poter restituire alla produttività le aree agricole. Certo questi terreni devono tornare ad essere produttivi, e per questo stiamo lavorando affinché il lavoro agricolo redditizio per le imprese esistenti e diventi così interessante per le nuove generazioni”, ha evidenziato ancora De Carlo.

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