Fratelli d’Italia per l’unità nazionale: approvato l’emendamento per l’Autonomia differenziata

È in discussione al Senato l’Autonomia differenziata, una delle riforme costituzionali fortemente volute dal centrodestra che consentirà una migliore gestione delle risorse. La discussione di oggi segue quella tenutasi ieri con annessa approvazione degli emendamenti. Bocciati gli oltre 300 presentati dalle opposizioni e spazzate via, col voto sfavorevole, le pregiudiziali di costituzionalità presentate ancora dalle opposizioni, ha trovato viceversa approvazione l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia e a prima firma del senatore Alberto De Priamo: esso prevede che pure le Regioni che non hanno chiesto la devoluzione delle competenze, non accettando l’autonomia differenziata, sia comunque garantito il trasferimento dello stesso livello di risorse finanziarie. In altre parole, che eventuali maggiori costi legati all’attuazione dei Livelli essenziali di prestazione, i Lep, siano coperti da altri fondi anche per le Regioni che non hanno chiesto l’autonomia differenziata. A garantire un’equa ripartizione delle risorse, dunque, oltre ai Lep, anche il nuovo emendamento voluto da Fratelli d’Italia, che mira proprio a garantire l’unità nazionale e a evitare differenziazioni tra Regioni. Sul tema il centrodestra è apparso unito, scacciando gli spettri di una presunta rottura all’interno della maggioranza paventata dalle opposizioni alle quale, a dirla tutta, avrebbe fatto comodo. Ma così non è stato, trovando l’emendamento l’appoggio dei colleghi di Lega e Forza Italia.

Proprio sull’unità nazionale, però, speculano le opposizioni, che continuano a parlare di una riforma che spacca in due l’Italia. Parlano di una norma “spacca-Italia” Elly Schlein e Giuseppe Conte, che ieri in piazza hanno fatto fronte comune per protestare contro l’Autonomia differenziata. Pronte intanto altre mobilitazioni coinvolgendo anche amministratori locali e la raccolta firme grillina, quando la riforma andrà in porto, per un referendum abrogativo. Intanto, la maggioranza risponde con i fatti riguardo a un tema su cui le opposizioni stanno creando parecchia confusione. “Fratelli d’Italia – ha spiegato il presidente della Commissione affari costituzionali del Senato Alberto Balboni di Fratelli d’Italia – ha preteso e ottenuto che la devoluzione di ulteriori materie alle Regioni che ne facciano richiesta avvenga soltanto qualora siano garantiti i Lep”. Per Balboni si tratta di “un principio fondamentale che chiude la bocca a tutti coloro che ci accusano di voler spaccare l’Italia. L’Italia è spaccata adesso, le differenze in questi 20 anni sono aumentate, non diminuite”. La riforma, che ora attende l’approvazione del Senato per passare poi alla discussione alla Camera, sarà il primo passo per garantire all’Italia una velocizzazione e un’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse finanziarie, andando di pari passo con l’altra riforma costituzionale in esame nel centrodestra: l’elezione diretta del Presidente del Consiglio (o il premierato), che garantirà stabilità dei governi, l’eliminazione degli inciuci di palazzo e maggiore serietà nei consessi internazionali.

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