Il vertice del G20 è stato ospitato nella città di Nuova Delhi lo scorso 9 e 10 settembre. Tema centrale: “una Terra, una famiglia, un futuro”, che è stato affrontato sotto diverse sfaccettature, discutendo ad esempio di finanziamenti per il clima, commercio e investimenti, transizione digitale e salvaguardia della pace internazionale.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al suo secondo G20, è intervenuta nella sessione “una Terra”, dedicata a clima, energia, ambiente e sviluppo sostenibile e in quella “un futuro” in cui si è discusso di transizione digitale, riforma delle istituzioni multilaterali e intelligenza artificiale. L’attenzione italiana è stata focalizzata sulla necessità di creare una governance globale dei fenomeni digitali al fine di mantenere la centralità della persona e assicurare il rispetto di standard etici.
Nel corso del summit è stata decisa l’adesione permanente dell’Unione Africana al gruppo “quale segnale di forte attenzione verso il Sud del Mondo”, un tema caro all’Italia, che è stata fra le prime nazioni a sostenere fortemente tale iniziativa.
Al termine dei lavori, i leader hanno adottato una dichiarazione congiunta, articolata in 83 punti e alcuni allegati. Riportiamo brevemente le tematiche salienti per evidenziare come sia stato affrontato l’attuale contesto internazionale e come gli Stati coinvolti propongono di agire.
Sviluppo e Ambiente
È stata ribadita la volontà di adottare politiche mirate per la riduzione delle emissioni di gas serra e di carbonio, attraverso la promozione di stili di vita adatti al perseguimento di tale sviluppo e adottando delle misure serie ed efficaci.
Si è concordato sulla necessità di un supporto importante nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, e a tal fine i leader si impegnano a lavorare su fonti di finanziamento a basso costo per accompagnarli nel percorso di transizione verde. Si continuerà sulla strada della riforma delle Banche Multilaterali di Sviluppo al fine di una migliore, più ampia e più efficace risposta alle sfide globali.
Infine, è stata ribadita la volontà di promuovere una crescita equa e rafforzare la stabilità del contesto macroeconomico e finanziario per proteggere i più vulnerabili, attraverso l’adozione di politiche monetarie, fiscali e finanziarie in grado di promuovere la crescita e ridurre le disuguaglianze.
Guerra in Ucraina
Il dossier Ucraina è stato tra le questioni più spinose ed è stato oggetto di un forte dibattitto. Tuttavia, vale la pena ricordare come i leader abbiano deciso di richiamare le risoluzioni dell’ONU che condannano l’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina e, pur senza citare esplicitamente l’aggressione di Putin, hanno affermato: “In linea con la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati devono astenersi dalla minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale e sovranità o indipendenza politica di qualsiasi Stato per cercare di acquisire territori. L’uso o la minaccia dell’uso di armi nucleari sono inaccettabili”.
Infine, sempre senza alcuna aperta condanna nei confronti della Russia, viene chiesta “la cessazione della distruzione militare o di altri attacchi alle infrastrutture pertinenti”, esprimendo preoccupazione “per l’impatto negativo che i conflitti hanno sulla sicurezza dei civili, esacerbando le vulnerabilità e le fragilità socioeconomiche esistenti e ostacolando una risposta umanitaria efficace”.
È per questo che è stato chiesto “a tutti gli Stati di sostenere i principi del diritto internazionale, compresi quelli relativi all’integrità e sovranità territoriale, il diritto internazionale umanitario e il sistema multilaterale che salvaguarda la pace e la stabilità.”
Tecnologia
Nella dichiarazione finale è stato sottolineata la necessità di rischi derivanti dai rapidissimi sviluppi nel settore delle criptovalute e dei mercati connessi, così come i rischi derivanti dall’intelligenza artificiale, su cui i leader condividono l’obiettivo di sfruttarla in modo responsabile, proteggendo prima di tutto le persone e i loro diritti. La sfida più grande è dunque proprio quella di sfruttare il potenziale dell’IA mitigando i rischi, proponendo anche ulteriori incontri sul tema.
Immigrazione irregolare
È stata riconosciuta unanimemente l’importanza di prevenire i flussi migratori irregolari e il traffico di migranti, come parte di un approccio globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare, contemporaneamente rispondendo alle esigenze umanitarie dei migranti e affrontando le cause profonde di tali spostamenti. Per questo è rafforzare la cooperazione tra Paesi di origine, transito e destinazione, affrontando tale materia in maniera continuativa anche nelle prossime edizioni del G20.
Il G20 è tradizionalmente anche una importante opportunità di incontro e confronto tra i leader politici mondiali, ed è proprio per questo che hanno avuto luogo numerosi bilaterali.
Sul fronte italiano, il premier Meloni ha colto tale occasione per discutere con il Primo Ministro inglese Rishi Sunak di alcuni temi centrali per il futuro dell’Europa (e del mondo), come ad esempio il sostegno all’Ucraina, l’intelligenza artificiale, lo sviluppo dell’Africa e la lotta al traffico di esseri umani, tema su cui i due premier hanno ribadito la loro volontà di intensificare la cooperazione bilaterale, come d’altronde era emerso anche dal precedente incontro a Londra dello scorso aprile.
Giorgia Meloni ha poi avuto un bilaterale con il Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese Li Qiang, durante il quale è emersa la comune intenzione di consolidare e approfondire il dialogo tra Roma e Pechino sulle principali questioni bilaterali e internazionali. Il Presidente Meloni ha dichiarato di aver trovato un atteggiamento pragmatico da parte dell’interlocutore cinese ed ha affermato: “Non c’è da parte nostra alcuna preclusione o chiusura: le decisioni vanno ancora prese”.
Il Presidente del Consiglio ha incontrato il Primo ministro dell’India Narendra Modi, con il quale ha discusso i temi dell’agenda G20 oltre che l’andamento delle relazioni bilaterali specialmente in settori strategici come la transizione energetica, la digitalizzazione, lo spazio e la difesa. I due leader si sono rivelati concordi sulla opportunità di coordinare gli ambiti del G20 e del G7, soprattutto in vista dell’imminente presidenza italiana.
Colloqui intercorsi anche tra il nostro premier e il Presidente della Repubblica di Corea Yoon Suk-yeol con il quale ha trattato gli argomenti del G20, in aggiunta ad alcuni aspetti relativa alla stabilità nell’area dell’area dell’Indo-Pacifico e alla volontà di un rafforzamento della cooperazione bilaterale in modo particolare su alcuni settori quali quelli dell’alta tecnologia, del digitale e della ricerca aerospaziale.
Infine, confermando il rinnovato interesse italiano per l’area Indo-Pacifica il Presidente Meloni ha avuto un bilaterale anche con il Presidente della Repubblica d’Indonesia Joko Widodo, con l’intenzione di rilanciare i rapporti bilaterali con una maggiore cooperazione in termini di transizione energetica, infrastrutture e sicurezza.
Alla luce di quanto riportato nella dichiarazione, il G20 si è concluso a tutti gli effetti con l’adozione di un atto condiviso, sebbene su alcune questioni (su tutte, l’Ucraina) alcuni Paesi avrebbero voluto una maggiore incisività.
Nonostante ciò, il meeting di New Delhi ha consegnato al mondo l’immagine di un contesto internazionale diverso rispetto al passato, mostrando in particolare una nuova attenzione nei confronti dei Paesi del Sud. È questo un tema molto importante, perché si cambia l’approccio nei confronti di questi Stati, distaccandosi da una modalità paternalistica e abbracciando un modo di agire innovativo che tiene conto delle necessità di questa parte del mondo, che viene finalmente trattata alla pari. Segnale forte di questo nuovo scenario è proprio l’inclusione dell’Unione Africana (con i suoi 55 Stati) nei grandi del G20. Su questo il ruolo dell’Italia è stato di primo piano, tanto che il Presidente Meloni ha ricordato: “L’Italia aspira a diventare un ponte tra Europa e Africa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, rifiutando un approccio assertivo o paternalistico, per sostenere la sicurezza energetica delle Nazioni africane e mediterranee e rafforzare le esportazioni di energia verde”. E il G20 è solo uno dei primi importanti passi in questa direzione.
In termini di cambiamento climatico e transizione ecologica ed energetica, l’impegno italiano si è dimostrato convincente. Il premier ha ribadito che su questi settori ci deve essere uno sforzo realmente collettivo basato sulla mitigazione delle conseguenze che tali cambiamenti generano nei nostri Stati, ricordando che la rivoluzione verde deve procedere secondo proposte realistiche ed economicamente e socialmente sostenibili.
Infine, altra conquista italiana in questo consesso riguarda l’inclusione nel documento di riferimenti concreti alla questione migratoria, in linea con il Processo di Roma lanciato alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, fortemente voluta dal Presidente Meloni e organizzata lo scorso 23 luglio. Dopo i successi nel continente africano e all’interno del Consiglio europeo, ora a livello globale la questione migratoria trova anche formalmente una nuova centralità, che spinge tutti i più grandi Paesi a lavorare in maniera congiunta per costruire uno scacchiere geopolitico più stabile e sicuro per tutti.