“Dobbiamo aiutare i palestinesi ma non sfasciando stazioni nel nome di un’utopia irrealizzabile. Io sostengo la causa palestinese nelle sedi politiche, non con azioni che danneggiano i cittadini e indeboliscono le istituzioni”. Lo ha dichiarato Antonio Giordano, deputato di Fratelli d’Italia e segretario generale dell’Ecr Party, intervenendo a Coffee Break su La7. “Se, come dice Benifei, la Francia è lo Stato guida per la soluzione della questione palestinese, allora siamo messi davvero male. Ci staremmo affidando a un Paese guidato da un presidente senza più legittimazione politica. Francia e Inghilterra dovrebbero piuttosto ricordare il disastroso accordo Sykes-Picot, tracciato col righello sulle mappe del Medio Oriente, che ha contribuito a generare decenni di instabilità e conflitti ancora aperti. Serve coesione europea – ha aggiunto – ed è il lavoro che Giorgia Meloni porta avanti: evitare l’isolamento dell’Europa dagli Stati Uniti. Pensare a una rotta divergente da Washington è un errore strategico. Si lavora con gli USA con equilibrio, non con improvvisazioni. Basta ‘volenterosi’ che non ottengono nulla. Serve credibilità, non protagonismi sterili. L’Italia ha già inviato 200 tonnellate di aiuti umanitari. Chi voleva contribuire poteva farlo attraverso i canali istituzionali, come il Ministero della Difesa. Al contrario, chi sceglie di forzare il blocco navale, come nel caso della cosiddetta flottiglia, crea tensioni inutili e sposta l’attenzione mediatica sull’attivismo politico, non sulle reali esigenze della popolazione di Gaza, che dovrebbe restare al centro degli sforzi diplomatici. La vera soluzione è diplomatica, non mediatica”, ha concluso Giordano.