C’è chi vive di ideologia e chi prova a costruire la pace.
Nei giorni in cui Donald Trump annuncia al mondo l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas — firmato al Cairo con la mediazione di Egitto, Qatar e Turchia — alcuni “giuristi per la Palestina” hanno trovato il modo di rovinare la festa: una denuncia contro Giorgia Meloni alla Corte Penale Internazionale per “complicità in genocidio”.
Sì, avete letto bene: il Presidente del Consiglio italiano che da due anni chiede la liberazione degli ostaggi, sostiene la diplomazia americana e invia aiuti umanitari a Gaza, sarebbe complice… di un genocidio.
Nel frattempo, il vero genocidio — quello della logica — si consuma ogni giorno nelle aule e nei comunicati stampa di chi scambia la giustizia per propaganda.
La realtà che fa male ai fanatici
La verità è che l’Italia, fin dall’inizio, ha sostenuto il Piano di pace del Presidente Trump, l’unico oggi in grado di fermare la guerra.
Un piano che prevede cessate il fuoco, rilascio degli ostaggi, ritiro delle truppe israeliane e ricostruzione di Gaza.
Un piano che Meloni ha definito “una straordinaria notizia” e che l’Italia contribuirà a realizzare con missioni di stabilizzazione, aiuti umanitari e cooperazione civile.
Dunque sì: il governo italiano è complice.
Complice della pace, della diplomazia, del buon senso.
Complice di una visione occidentale che mette fine alla violenza e restituisce speranza a due popoli stremati.
L’ideologia che non sa arrendersi alla realtà
Mentre il mondo celebra la fine della guerra e Trump viene acclamato come The Peace President, in Italia c’è sempre chi sogna processi politici invece di processi di pace.
Gli stessi che sfilano con le bandiere di Hamas e poi parlano di diritti umani, oggi si scandalizzano perché il governo Meloni ha scelto di stare dalla parte della vita.
La loro “accusa” si smonta da sola: serve solo a ricordarci quanto odio ideologico sia rimasto sotto la cenere.
Complici, sì: della pace
Se “complicità” significa condividere l’obiettivo di fermare le armi, liberare gli ostaggi e ricostruire Gaza, allora sì: Giorgia Meloni e l’Italia sono colpevoli.
Colpevoli di aver scelto la pace, di aver creduto nella diplomazia, di aver sostenuto l’unico piano che ha funzionato.
La sentenza della realtà è arrivata:
colpevoli di pace, assolti dalla follia.