Mentre il resto del mondo sembra ingaggiare una battaglia di distruzione dell’immagine della nostra Nazione, dettata evidentemente da intenti speculativi e predatori, l’Italia è ancora una volta madre di un esempio di eroismo e dedizione. Gennaro Arma, il capitano della Dimond Princess, la nave da crociera ormeggiata a causa dell’epidemia di coronavirus da un mese nel porto di Yokohama, lascia per ultimo la nave, dopo aver accudito e tenuto alto l’umore di tremilasettecento persone tra passeggeri ed equipaggio. Sulla nave lo chiamavano “le brave capitaine”, per il modo affettuoso ed empatico con cui ha tentato per un intero mese di mantenere a bordo, in una situazione difficilissima, l’ordine e la calma. La nave fino a pochi giorni fa, era considerata il più grande focolaio di coronavirus dopo la Cina, con oltre 700 contagiati e 5 morti. Le procedure di sbarco in questo mese sono state eseguite a scaglioni e i passeggeri sono stati messi in quarantena negli ospedali giapponesi. L’ultimo a scendere, nella notte, il capitano Arma, giovane ed esperto capitano della penisola Sorrentina, che per giorni ha rassicurato e confortato i passeggeri, ha aspettato che l’ultima delle persone a bordo fosse con i piedi sulla terraferma prima di lasciare la nave, con l’orgoglio e la tempra di chi sa qual è il proprio posto nel mondo, meritandosi per questo l’encomio e il plauso del ministro della Sanità nipponico. Un italiano ha messo in riga il mondo intero, ha dato l’esempio di cosa significhi onore, disciplina e senso di responsabilità, rendendosi paradigma della più alta tradizione della marineria italiana.
L’Italia nelle emergenze risponde così, anche ai francesi pusillanimi che diffondono sulle proprie tv nazionali filmati denigratori in cui viene messa in dubbio la salubrità dei nostri prodotti, nel tentativo di ammazzare la nostra economia. Oggi tutta la nostra riconoscenza vada a quest’uomo, che ha portato con sè, sulle proprie spalle, il peso delle paure di migliaia di persone, con la fermezza tetragona di chi nella vita non fa un passo indietro e che ha reso vera ancora una volta la sintesi della civiltà italiana, che tra mille altre cose è colma di eroi e di navigatori.