George Simion trionfa al primo turno: la Romania rialza la testa

Ce lo aspettavamo, e finalmente è accaduto: il primo turno delle elezioni in Romania si è chiuso con una schiacciante vittoria del candidato conservatore George Simion, che ha distanziato con ampio margine i suoi avversari- parliamo di circa 20 punti percentuali. Ora si prepara a sfidare, al ballottaggio, il non proprio amato sindaco di Bucarest, Nicusor Dan, che è riuscito a lasciare indietro, seppur di poco (20,9% contro 20,3%), il progressista Crin Antonescu, nonostante l’ampia compagine politica a sostegno.

La notte elettorale è stata intensa, di quelle che ti fanno capire che l’alba che arriva non sarà come le altre, ma porterà con sé un vento nuovo, una nuova era di speranza.            
La netta vittoria di Simion in questo primo round, con un 40% che lo ha reso di fatto irraggiungibile dagli altri candidati, ha mandato un messaggio chiaro all’establishment, dentro e fuori i confini romeni: il popolo ha detto basta a un potere calato dall’alto, sordo alle esigenze della gente comune, un potere intrappolato in ideologie e interessi lontani dalla realtà quotidiana.         
Ieri i cittadini hanno dunque scelto di dimostrare che sono più che pronti a riprendersi il diritto di decidere del proprio destino, essendo oramai stanchi di palazzi di vetro e logiche di partito in cui a tutto si pensa fuorché al bene della gente.

La notte elettorale vista dall’interno

Noi de La Voce del Patriota abbiamo vissuto le ore dello spoglio elettorale proprio fianco a fianco di George Simion, nella sede del gruppo parlamentare di AUR. Lo abbiamo visto in ogni momento: dalla tensione iniziale alla soddisfazione che cresceva proiezione dopo proiezione, facendo trasparire una determinazione incrollabile e un’energia contagiosa.

Durante il corso della serata, Simion ci ha affidato parole semplici ma potentissime:           

“Qui non si tratta di me: questo voto riguarda il popolo romeno. I voti dei cittadini sono stati rubati. È stato fatto qualcosa che va addirittura contro la dignità stessa dell’uomo”.

In queste parole, rivelate a caldo, si percepisce la vera immagine di Simion: l’immagine di un leader calmo ma fermo, capace di restare lucido anche nel caos. Tanto che, come abbiamo potuto vedere noi stessi, non si è mai rinchiuso nel suo guscio, ma fino all’ultimo ha cercato il dialogo, volendo ribadire con fermezza e chiarezza che al centro del suo progetto ci sono sempre e soltanto i cittadini romeni.

Una nazione che vuole rinascere

Infine, quando è arrivato l’annuncio ufficiale — “Siamo primi” — la sala è esplosa in un tripudio di abbracci, strette di mano, applausi. E finalmente, anche lui, dopo ore di tensione, si è finalmente concesso un attimo di relax ritagliandosi un momento per mangiare qualcosa tra colleghi e amici. Ma il riposo è stato breve: già pochi minuti dopo era nuovamente a lavoro, per studiare sin da subito la strategia da mettere in campo in previsione del ballottaggio.

Perché George Simion lo sa: la Romania oggi ha grandi opportunità, ma deve trovare il coraggio di alzare la testa e farsi rispettare in Europa. Quel coraggio lui ce lo ha e non vede l’ora di trasmetterlo al suo popolo, per potergli trasmettere quella libertà che gli è stata brutalmente sottratta. E farà del suo meglio affinché quella del prossimo 18 maggio possa divenire davvero un’altra notte magica– la più magica di tutte.

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