Una gaffe clamorosa. L’ennesimo passo falso che rivela – qualora ce ne fosse bisogno – la scaltrezza investigativa di certa stampa.
La vittima è una bella donna francese che risponde al nome di Marlène Schiappa. Non una bella donna qualsiasi: Marlène è un ministro del governo Borne, sue le deleghe al sociale e all’ambiente. Insomma, non parliamo di una signora nessuno.
Ebbene, questa influente politica un bel giorno decide di rilasciare una lunga intervista a Playboy, rivista celeberrima, che non ha certo bisogno di presentazioni. Montano le polemiche. Lei non si scompone e replica ricordando a tutti che «in Francia le donne sono libere, con buona pace dei retrogradi e degli ipocriti». Parlerà di questione femminile e diritti delle donne e la scelta di farlo ad un pubblico prettamente maschile – oltre ad essere una gran trovata pubblicitaria – ha una sua logica.
Il primo aprile – data che è già di per sé un indizio – inizia a circolare sul web una anticipazione abbastanza inverosimile della copertina di Playboy che verrà. Marlène indossa un costume bianco con una scollatura decisamente generosa e siede a gambe aperte. Il buonsenso suggerirebbe di diffidare, ma non tutti ne hanno a sufficienza. E così qualcuno abbocca. No, non stiamo parlando di chi naviga sul web a tempo perso: parliamo dei famosi professionisti dell’informazione, quelli che dispensano il verbo a noi poveracci ogni mattina. Tutto rigorosamente verificato. Fonti certe al 100%. Nessun margine d’errore. Avete capito chi? Vi diamo un indizio: colleziona granchi. È Massimo Giannini.
Sarà la primavera. Sarà l’oggettiva sensualità della Schiappa. Fatto sta che il 2 aprile La Stampa mette in pagina lo scatto taroccato e titola: «Francia, viceministra su Playboy: Così difendo i diritti delle donne».
È una figuraccia vera, stavolta Photoshop non c’entra.