Ginevra al G7, una madre italiana in vetta al mondo. E il suo esempio vale più di mille polemiche

Giorgia e Ginevra tra i Grandi della Terra: il gesto semplice che parla a tutte le mamme italiane.

Nel cuore delle Montagne Rocciose canadesi, tra bilaterali diplomatici e vertici ad alta tensione, c’è un’immagine che ha fatto il giro del mondo. Una madre, una Premier, una donna italiana che tiene per mano sua figlia. Giorgia e Ginevra. Canada 2025.

Giorgia Meloni ha portato con sé la piccola Ginevra al vertice del G7 di Kananaskis, come già lo scorso anno fece a Borgo Egnazia. Lo ha fatto con naturalezza, senza ostentazioni, come se fosse la cosa più normale del mondo. Perché, in fondo, dovrebbe esserlo.

Un gesto di civiltà e libertà: la maternità non è un ostacolo

C’è chi, con la solita ironia male indirizzata, proverà a trasformare questo gesto in privilegio o spettacolo. Ma non è nulla di tutto questo. È un atto di civiltà. È il messaggio concreto che la maternità non è un ostacolo, ma una dimensione pienamente conciliabile con le responsabilità più alte. È un esempio silenzioso e potente rivolto a milioni di donne italiane che ogni giorno vivono il paradosso di dover scegliere tra carriera e famiglia.

A dirlo non è solo la cronaca o la fotografia emozionante scattata all’arrivo a Calgary, dove Giorgia e Ginevra hanno posato con i rappresentanti delle popolazioni native canadesi. Lo confermano anche esperti come il pediatra Italo Farnetani, che già nel 2024 aveva definito questo gesto “un modello educativo e psicologico positivo per la crescita della figlia e per il futuro del Paese”.

Nessun privilegio, ma un diritto da estendere a tutte

Portare una figlia con sé non è un lusso riservato a chi guida un governo. È una scelta di equilibrio che ogni madre dovrebbe poter fare, anche in un qualunque ospedale, tribunale, negozio o scuola. Il vero obiettivo è che ciò che oggi appare eccezionale, domani diventi ordinario.

Ed è proprio questa la direzione in cui il Governo Meloni sta lavorando. Qualche esempio?

Politiche concrete per conciliazione lavoro-famiglia:

  • Assegno Unico potenziato: con maggiorazioni per le madri under 21, per i nuclei numerosi e per i genitori entrambi lavoratori.
  • Bonus asili nido e sostegni alla genitorialità ampliati.
  • Conferma del congedo parentale retribuito al 60% per due mesi in alternativa tra i genitori.
  • Detrazioni IRPEF per figli a carico rafforzate e semplificate.

Misure non simboliche, ma strutturali. Il contrario dell’assistenzialismo: strumenti per liberare il potenziale delle famiglie italiane, soprattutto quelle giovani.

n un’epoca in cui la politica è spesso distante, quel gesto materno di Meloni ha avvicinato la Premier a tante donne italiane. Perché non c’è solo strategia nella sala dei vertici, ma anche umanità. E tra un colloquio con Starmer e un faccia a faccia con Merz, sapere che la propria figlia è lì, in un albergo tra le montagne, magari a disegnare o studiare, è un privilegio dell’anima. Non della funzione.

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