“La differenza tra sovranisti e populisti, per me, è che i sovranisti dicono ‘prima l’Italia’ e si pongono l’obiettivo di costruire qualcosa per il futuro mentre i populisti dicono ‘prima gli italiani’ e pensano al qui ed ora. È per questo che un sovranista non potrà mai essere d’accordo con un provvedimento che guarda all’immediato come il reddito di cittadinanza, che non crea lavoro ma serve solo a mantenere disoccupati i disoccupati. E che non crea nulla per il futuro”.
È quanto ha detto il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nel corso del confronto “Sovranismo vs populismo” organizzato da FdI con il sottosegretario Giorgetti tenutosi oggi al Senato.
Giorgetti, leghista e fedelissimo di Salvini è al Governo con il Movimento 5 stelle. Ha dunque tentato una giustitificazione. “Puo’ piacere o no – ha detto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – ma purtroppo il programma elettorale dei 5 stelle al Sud ha registrato larghi consensi probabilmente anche perche’ era previsto il reddito di cittadinanza; credo che abbia orientato pochissimi elettori della mie zone. Magari e’ l’Italia che non ci piace ma con cui dobbiamo confrontarci e governare”.
L’esponente leghista parla anche della manovra economica e della proposta Conte di abbassamento del deficit al “2,04”.
“Lo scontro non è sui decimali, ma su un governo che rischia di far saltare gli equilibri consolidati europei…”. Il governo giallo-verde sta tenendo duro è il succo.
Ma la Meloni su quanto accaduto ha mostrato idee chiare: “Capisco le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio ma dire che si stia tenendo duro quando al primo ‘buh’ della Commissione europea si è rinunciato a 0,4 punti di sforamento del deficit è un po’ forte. Mi pare che il governo stia facendo retromarcia e non si poteva fare altrimenti perché il tema nobilissimo di uno scontro o di una alzata di tesa del’Italia rispetto alla commissione Ue su cui il governo ha sempre avuto il sostegno di Fdi meritava una manovra diversa. Meritava una manovra autenticamente sovranista – ha aggiunto – che investisse su uno shock fiscale che spendesse soldi sugli investimenti che credesse su una crescita felice dell’Italia. Invece – ha concluso – una manovra che decide di bruciare decide di miliardi di euro per accaparrarsi consenso elettorale alle Europee purtroppo e’ difficile da difendere anche in Europa”.