“Pane in Italia vuol dire storia, cultura, tradizione, eccellenza. Siamo pronti a difendere il pane italiano in Europa”: in occasione della ventesima Giornata Mondiale del Pane, il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, fa così il punto sul suo disegno di legge “Disposizioni in materia di produzione e di vendita del pane”.
La proposta che vede come primo firmatario il senatore De Carlo è chiara: “La disciplina sul pane, pur con alcuni piccoli correttivi negli anni, risale a fine Anni Sessanta. Sono cambiate le tecniche di produzione, il mondo della distribuzione, l’attenzione e i diritti dei consumatori: serve una normativa che faccia chiarezza e trasparenza per tutelare un’eccellenza italiana che può contare anche cinque produzioni IGP e tre produzioni DOP. Con questo disegno di legge, vogliamo chiarire cosa si intende con “pane fresco”, quali sono i tipi di pane considerati “tradizionali”, come va confezionato e reso riconoscibile il pane precotto, quali prodotti sono ammessi per la lievitazione, quali caratteristiche definiscono un “panificio”, quale produzione può essere riconosciuta come Made in Italy. Proprio perché pane è cultura e tradizione, vogliamo istituire la Festa del Pane, un’occasione in cui regioni ed enti locali potranno valorizzare le produzioni dei propri territori”.
Il ddl è approdato nei giorni scorsi a Bruxelles: in quanto norma tecnica (e come tale suscettibile di ledere la libera concorrenza), i progetti vengono esaminati dalla Commissione Europea e dagli stati membri in fase di approvazione della norma (e non a norma approvata). Le osservazioni al testo interessano soprattutto la definizione di “pane fresco” che l’Italia – con la proposta De Carlo – vuole assegnare solo al pane messo in vendita entro 72 ore dall’inizio del processo di produzione, processo che deve essere continuo; le repliche a livello europeo vorrebbero invece che anche il pane semilavorato congelato venisse considerato “pane fresco”: “C’è tempo fino all’8 dicembre per l’interlocuzione con la Commissione su questo e altri temi sollevati”, evidenzia De Carlo. “È chiaro che siamo pronti a difendere in Europa la nostra posizione: non possiamo svendere la nostra storia, le nostre tradizioni, il lavoro e il sapere dei nostri artigiani per la difesa di qualche Stato che vedrebbe diminuire le sue esportazioni di pane semilavorato congelato. Il Made in Italy è invidiato e copiato nel mondo per la sua qualità e per l’altissimo livello di sicurezza alimentare: dobbiamo tutelarlo e difenderlo in ogni occasione”.