Giorno del Ricordo. De Carlo: “Tanto lavoro ancora da fare per la memoria. Prevalgono riduzionismo e giustificazioni”

“Se non fosse stato per l’intervento di Giovanni Ghiglianovich, presidente del comitato di Belluno dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, oggi nessuno avrebbe rievocato le responsabilità dei partigiani comunisti titini. C’è ancora tanto lavoro da fare per la memoria delle vittime delle foibe: regnano ancora giustificazioni e riduzionismo”: così il deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, nel Giorno del Ricordo, dopo aver presenziato alla cerimonia a Belluno.
“Anche il Presidente della Repubblica ha bacchettato quelli, come l’ANPI, che vogliono negare, minimizzare o giustificare quanto accaduto sul fronte orientale tra il 1943 e il 1945, ma si continua a voler giustificare, senza riconoscere le vere responsabilità”, sottolinea De Carlo. “È uno scandalo e una vergogna: lo si vuol far passare come un evento senza peso pur di non ammettere le reali colpe”.
De Carlo sottolinea come sia la storia ad aver decretato le responsabilità sulle stragi degli infoibati: “I partigiani comunisti titini e Tito, che ancora oggi gode in Italia del riconoscimento del Cavalierato di Gran Croce, di cui fu insignito oltre 50 anni fa. Da anni mi batto, e con me tutta Fratelli d’Italia, affinché questa benemerenza venga revocata”. Una doppia beffa, se si pensa che la burocrazia impone di non revocare l’onorificenza ai defunti, visto che questi non potrebbero opporsi: “Da tempo abbiamo depositato proposte di legge per sanare questa stortura e levare una volta per tutte al maresciallo Tito un riconoscimento indegno per chi ha ucciso, solo per il fatto di essere italiani, migliaia di nostri connazionali”.

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