“Secondo indiscrezioni di stampa la toga rossa Patarnello, la stessa persona che nell’ottobre scorso definì Giorgia Meloni più pericolosa di Berlusconi, sollecitando altri magistrati a fare fronte comune contro la premier e il suo governo, ne combina un’altra. Con un messaggio, arrivato ieri mattina nella mailing list dell’Anm, il giudice accende la miccia tra magistrati sulla riforma della giustizia. Patarnello cerca di carpire le intenzioni di voto dei colleghi. Una mossa a dir poco antidemocratica. Una sorta di schedatura tra i buoni, ovvero le correnti di sinistra che hanno dichiarato guerra al governo contro la separazione delle carriere, e i cattivi, quella maggioranza silenziosa che non solo non intende minare l’indipendenza degli altri due poteri dello Stato, ma che è d’accordo alla riforma e che probabilmente voterà a favore nel referendum. La Costituzione garantisce ai togati la libertà di voto e, soprattutto, la segretezza. Ma questo alla magistratura rossa sembra non importare. Vergogna”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, capogruppo in Commissione Giustizia a Palazzo Madama.