“Mi pare che il dibattito sulle donne in carcere si sia incentrato in maniera sbilanciata sulle detenute madri, che rappresentano circa il 4% della popolazione carceraria. Una prospettiva fuorviante, che induce nell’errore di identificare tutta la popolazione carceraria femminile con le madri detenute. Per queste ultime, il ddl sicurezza affida alla discrezionalità del magistrato la valutazione sul differimento della pena per le donne in gravidanza e con figli di età inferiore a un anno. Non va neppure taciuto il tema di quelle donne che approfittano delle loro condizioni di madri per delinquere o per evitare di scontare pene che si sono accumulate nel corso degli anni. In questi casi, il vero soggetto debole non sono le madri, ma i minori usati come scudo per ottenere una sorta di immunità. Il convegno di oggi rappresenta una preziosa occasione di confronto per discutere anche con le rappresentanti di altre forze in Parlamento, senza dimenticare che sulla detenzione femminile in passato si è fatto poco o nulla e il governo Meloni si sta facendo carico anche di questa pesante eredità”.
Lo ha dichiarato la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Donatella Campione, componente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, nel corso del suo intervento al convegno “Il carcere al femminile”, in corso a Perugia.