Giustizia. La Salandra (FdI): no ai marchi di infamia per le Forze dell’Ordine che rischiano la vita 

“Ringrazio il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per la risposta all’interrogazione odierna, proposta dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, sulle iniziative volte all’introduzione di ulteriori tutele procedimentali per gli appartenenti alle forze dell’ordine coinvolti in procedimenti penali per fatti commessi nell’esercizio delle proprie funzioni. Un’esigenza riemersa dopo i gravissimi fatti di Brindisi, in cui ha perso la vita Brigadiere Capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie e l’ennesimo episodio accaduto a uomini dello Stato, nell’ambito della stessa inchiesta relativa alla sua uccisione, che vede due poliziotti indagati, per aver agito rispetto a due rapinatori e allo stesso omicida di Legrottaglie. Questa vicenda ci ricorda che non possiamo consentire che uomini in divisa siano abbandonati a se stessi solo per aver compiuto il proprio dovere, rischiando anche la propria vita. Non può esserci una iscrizione nel registro degli indagati per chi agisce a tutela di tutti noi, né marchi di infamia per le nostre forze dell’ordine e finalmente il Governo Meloni, pur nel rispetto della difesa da parte degli indagati, medici o forze dell’ordine, sta modificando tale inaccettabile paradigma, lavorando per cambiare la norma dell’avviso di garanzia in questi casi”. Lo fa sapere in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, intervenuto durante il question time.

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