Gli amministratori locali ai tempi dell’isolamento. Ultimo baluardo di democrazia.

Non permettere che questa condizione di isolamento ottunda i sensi è un imperativo. I diritti costituzionalmente garantiti posso soffrire compressione per garantire esigenze superiori come, nel caso di oggigiorno, esigenze di tutela della salute pubblica. Dunque si badi, per evitare ogni dubbio di sorta si conferma necessario al momento conservare il più assoluto rispetto delle imposizioni del governo per contenere la diffusione del virus. Ma ciò premesso la politica, e in particolare modo la politica locale, non deve addormentarsi di fronte a ciò che il mondo propone. Uno degli handicap più grossi che sta affrontando chi fa politica sul territorio in questi giorni, infatti, è proprio l’assenza dello spazio per la condivisione. L’interruzione repentina delle occasioni di scambio tradizionale è corrisposta ad uno shock in via generale e ancor più per la politica locale. Le amministrazioni oggi stanno viaggiando sulle spalle dei sindaci e delle giunte, che stanno svolgendo un lavoro improbo e di assoluta abnegazione. Ma la politica ha un bisogno vitale dell’opposizione, il pluralismo è infatti la precondizione per il funzionamento del sistema. Ne deriva la necessità per le opposizioni di non assentarsi in questo difficile momento, di essere presenti e di trovare i canali comunicativi e di gestione del dibattito in ogni strumento utile. Questo non già per ingaggiare polemiche, ma per arginare una deriva che potrebbe corrispondere ad un pericolosissimo vuoto di rappresentatività a livello locale e che ridonderebbe in maniera esiziale su tutto il territorio nazionale. Gli enti locali, Fratelli d’Italia lo ha ripetuto in molte occasioni, sono le cellule nobili del sistema nazionale, è nei comuni che si costruisce il senso d’appartenenza alla comunità e dove i cittadini riconoscono negli amministratori la cerniera fra il tessuto sociale ed il tessuto politico, dal particolare al generale come in “un’accessione invertita” del principio di sussidiarietà. Dunque ai nostri sindaci ed ai nostri assessori va un grazie per ciò che stanno facendo in questi giorni e contestualmente un invito ad agevolare sistemi di partecipazione e scambio delle opposizioni. Ai nostri consiglieri d’opposizione va, oltre che un incoraggiamento in questo momento complicato, anche una esortazione a non mollare ed a cercare di tenere viva la fiamma del confronto e l’attitudine alla costruttività. Non lasciamo le redini nelle mani di pochi, non ci arrendiamo di fronte al fatto che occorre stare in casa. Portiamo altrove la piazza in cui siamo abituati a parlare con la nostra gente: sul web, sulla stampa, sui social e rendiamoci parte attiva nel percorso di ricostruzione della nostra Nazione, partendo dai nostri meravigliosi e insostituibili campanili, perché la tenuta del sistema democratico è diventato in questo difficile momento un onere di cui la buona politica si deve necessariamente fare carico.

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