Global Sumud Flotilla è una gretinata ideologica pro-Pal

La spedizione navale denominata Global Sumud Flotilla non ha avuto un buon inizio e non è possibile prevedere come essa finirà. Partita da Barcellona alla volta della Striscia di Gaza, è dovuta subito rientrare al porto barcellonese a causa del maltempo in mare. Ora, pare però che la Flotilla si sia rimessa in viaggio. Stiamo parlando di un gruppo di imbarcazioni organizzato, questo dovrebbe essere lo scopo ufficiale, per portare aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza. A bordo di queste barche viaggiano Greta Thunberg, che ha evidentemente deciso di passare dalla lotta contro il cambiamento climatico a quella contro Benjamin Netanyahu, e alcune persone dello spettacolo più o meno note alla ricerca, forse, di emozioni forti e in particolare di visibilità a buon mercato.

Greta e quei “buoni samaritani” di sinistra con la kefiah al collo, (quelli che si ricordano di pace e misericordia cristiana solo quando vi sono di mezzo gli eserciti israeliano o americano, e non si schiodano dal divano per i bimbi ucraini oppure i drusi e i cristiani massacrati in Siria), avevano già tentato alcuni mesi fa di sbarcare a Gaza con un’altra Flotilla, ma sono stati gentilmente fermati e rimpatriati da Israele. Greta è stata anche rifocillata con panini dai soldati israeliani.

Adesso ci riprovano con un numero maggiore di imbarcazioni rispetto al tentativo precedente e sperano così di forzare il blocco israeliano dei confini della Striscia, ma da Gerusalemme, attraverso il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, è giunto un avvertimento categorico: le persone coinvolte nella Global Sumud Flotilla, se proveranno a sbarcare e a mettere piede nella Striscia, saranno accusate di terrorismo e andranno incontro a seri provvedimenti. Il ministro Smotrich non è uno che va per il sottile, ma è innegabile del resto che chiunque provi ad infilarsi in una zona di guerra e non sia né un giornalista autorizzato e nemmeno un militare, vada poi verso tutta una serie di conseguenze, anche molto gravi. Greta e i gretini di Flotilla sono degli ingenui e spensierati attivisti con un grande cuore oppure hanno scelto in maniera consapevole una certa strada con tutti i rischi del caso?

Siamo davanti ad un’iniziativa pianificata da persone che sanno bene cosa significhi penetrare in un teatro di guerra senza alcuna legittimità, (ad esempio, i camion di aiuti che giungono a Gaza hanno sempre il sigillo di approvazione delle Autorità militari di Israele), e cercano apposta un grande incidente mediatico con lo Stato ebraico. Se l’IDF, (Israel Defense Forces), dovesse usare le maniere forti per impedire loro di sbarcare o se fossero tutti arrestati per terrorismo, come minacciato da Smotrich, partirebbe subito il vittimismo dei gretini e una campagna di demonizzazione anti-israeliana ancor più asfissiante e scorretta di quella che comunque è già in corso da tempo. Ai promotori della Global Sumud Flotilla non interessa alleviare le sofferenze dei gazawi con cibo e medicinali, che in ogni caso, essendo Gaza priva di Istituzioni, sarebbero consegnati a qualche losco figuro di Hamas, bensì, preme a lor signori creare qualche problema agli odiati sionisti.

Che Greta Thunberg e la cosiddetta Flotilla non siano emissari di pace e puro amore, ma siano supporter di una parte del conflitto, che non è certo Israele, non viene svelato soltanto dalle numerose bandiere palestinesi che sventolano sulle loro imbarcazioni. Le loro dichiarazioni quotidiane, come quelle di Greta che dice di andare a Gaza, non per aiutare i disperati, ma per fermare l’occupazione israeliana, li inseriscono a pieno titolo in un mondo al contrario che ha già archiviato il 7 ottobre e vede in Israele il colpevole di tutto, il genocida, il solo criminale presente in Medio Oriente. Elly Schlein, che ha una passione sfrenata per le cialtronate ideologiche, invita il Governo Meloni a sostenere gli “attivisti” della Flotilla e a noi viene in mente il grande Totò. Ma ci faccia il piacere!

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

1 COMMENT

  1. Strano che non abbiano ritirato fuori la Capitana Rackete…

    E chiaro che devono provare a cancellare le immagini delle atrocità compiute 7 ottobre e che sono “circolate” in questi tempi dove tutti sono in grado di fare foto e video, questo forse i tagliagole lo avevano un po’ sottovalutato.

    Comunque la cosa che fa più ribrezzo è che a questi “fenomeni” pseudo-attivisti radical-chic, non interessa meno che niente della gente che soffre, ma anzi li strumentalizza per usarli come martello mediatico a favore della loro lotta puramente ideologica e decontestualizzata.

    In un conflitto la ragione non sta mai da una sola parte… questo lo sa anche un “gretino” (o forse no), e le vittime ed i sofferenti TUTTI (da entrambe le parti) meritano vero rispetto ed aiuti concreti, non questo circo mediatico risibile.

    Purtroppo c’è chi abboca alla grande… perchè è più facile e veloce identificare un unico nemico (meglio se della parte politica diversa), piuttosto che capire la reale complessità delle situazioni, e comportarsi di conseguenza.

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