“Le recenti dichiarazioni di Maurizio Landini, che accusa il governo e la premier Meloni di rappresentare un presunto ‘pericolo autoritario’, destano stupore e meritano una riflessione più profonda. È curioso notare come durante tutto il mese di agosto, mentre il Paese affrontava un’estate difficile con guerre e conflitti sparsi per il mondo, la voce del sindacato sia rimasta silente. Nessuno sciopero, nessuna mobilitazione. Ma, come per magia, con la ripresa dell’attività parlamentare, ecco che arrivano gli scioperi. Non solo su temi legittimi legati al lavoro, ma anche su questioni come Gaza, che pur gravi e complesse nulla hanno a che vedere con le condizioni dei lavoratori italiani. Invece di lanciare accuse infondate contro un governo democraticamente eletto, Landini dovrebbe spiegare ai lavoratori perché lui stesso ha firmato contratti con salari inferiori ai 5 euro l’ora. Lo stesso leader della Cgil nel 2021, quando a causa del Green Pass – quella sì una misura draconiana – venivano sospesi numerosi lavoratori italiani, si mostrò molto docile con il Governo di allora. Un sindacato responsabile dovrebbe stare nei luoghi di lavoro, non nelle piazze ideologiche. I cittadini meritano serietà, non propaganda. E soprattutto meritano un sindacato che tuteli davvero i loro interessi, non che faccia politica di opposizione travestita da difesa dei diritti”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, componente della commissione Lavoro di Palazzo Madama.