“Le dichiarazioni rilasciate dal segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, nei confronti della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rappresentano un episodio grave e profondamente lesivo del decoro istituzionale. L’uso del termine “cortigiana”, con malcelata intenzione denigratoria, conferma ancora una volta quanto certa sinistra si trovi in difficoltà a sostenere un confronto politico sul merito, preferendo scivolare nel linguaggio allusivo, volgare e sessista”. Lo dichiara il deputato Fabrizio Comba, coordinatore regionale FdI in Piemonte.
“Sconcerta – prosegue – non solo la sostanza dell’attacco, ma anche il successivo tentativo di derubricarlo a semplice “critica”, con un’interpretazione del tutto arbitraria del lessico italiano, come se il contesto e il tono fossero irrilevanti. Ancora una volta, assistiamo all’intermittenza moralistica della sinistra, pronta a ergersi a custode dell’etica pubblica quando le conviene, salvo poi tacere – o peggio giustificare – quando a cadere nella volgarità becera e sessista è uno dei propri riferimenti. Il silenzio imbarazzato di molte figure istituzionali e politiche della sinistra di fronte a questo episodio, conferma l’esistenza di un doppio standard ormai strutturale: ciò che è inaccettabile se rivolto a una donna di sinistra diventa tollerabile – se non addirittura applaudito – quando il bersaglio è Giorgia Meloni. È un atteggiamento ipocrita, che danneggia non solo la qualità del dibattito politico ma anche l’autorevolezza delle istituzioni che dovrebbero essere difese sempre, a prescindere dalle appartenenze. Invito pertanto chi si riconosce nei valori del rispetto e del confronto civile, a prendere pubblicamente le distanze da simili affermazioni. Difendere il ruolo e la dignità della Presidenza del Consiglio significa rafforzare l’intera architettura democratica del nostro Paese – non fare un favore a una parte politica.” Conclude Comba