Governo. Drago (FdI): basta, torniamo a votare. Italiani chiedono serietà e risposte

“Come scrive il nostro presidente Giorgia Meloni: “Basta, pietà”. Reggerà? Non reggerà l’attuale Governo? E la legislatura? Giornata calda, caratterizzata da un uso “a propria immagine e somiglianza” del termine “responsabilità”. Un disastro sociale, ecco a cosa assistiamo. A settembre tantissime imprese rischiano di non riaprire. Imprenditori che ci contattano, lamentando la grave impossibilità a non poter compensare i crediti accumulati nel proprio cassetto fiscale. Nel settore edile, ad esempio, tanti impegni sono stati assunti, puntualmente disconfermando il tutto con normative retroattive, bloccando un processo che appariva virtuoso. E della scuola? Del mondo dell’istruzione? Vogliamo parlarne? Grandissima delusione! Quanto lavoro c’è da fare. Il sistema di reclutamento del personale docente e non docente va riformato; i cicli scolastici, idem; il sistema delle “figure strumentali”, pure; i progetti educativi attenzionati e monitorati; la sicurezza ambientale, idem; il percorso universitario 3+2 vogliamo lasciarlo invariato? E la formazione dei docenti di sostegno? ecc.ecc.ecc… un disastro!”.

A dirlo la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, capogruppo in Commissione bicamerale questioni regionali.

“Due giorni fa, continua la senatrice Drago, sono intervenuta in discussione generale, in Commissione Lavoro durante l’incardinamento del cosiddetto decreto Aiuti. Rdc tema di fondo che, a mio avviso, era nato con intenti condivisibili, ma che si è rivelata una “misura INATTIVA del lavoro”, una vera e propria questua, con pungolo al proliferare del lavoro “in nero”. Ma aiuti di che? Di cosa? Col criterio assistenzialista? Senza riforma strutturale? Creando e fomentando rabbia sociale? La gente non regge più! Abbiamo privato intere categorie di lavoratori del diritto allo stipendio, per una dittatura sanitaria che registra oggi persone che, dopo tre dosi di vaccino, risultano positive al COVID per la 4a volta”.

“Se ancora si fosse in possesso di un briciolo di dignità e se veramente non si fosse “attaccati alla poltrona”, allora si dovrebbe avere il coraggio di fare un passo indietro e di far decidere gli italiani che, a loro volta, devono smetterla di piangersi addosso e andare ad assumersi la propria responsabilità, votando. Dopodiché il rappresentante scelto non si abbandona delegando tutto… L’impegno socio-politico è responsabilità di tutti! Il rappresentante istituzionale (istituzione quella vera, non di organizzazioni interne…) si farà da veicolo delle istanze rappresentate dai cittadini” conclude la senatrice Drago.

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