Mentre le Salis e le Rakete di turno continuano a promuovere, online e offline, le attività delle navi delle ONG che, incuranti di ogni limite normativo, proseguono imperterrite nella ricerca di migranti illegali nel Mediterraneo, il Governo Meloni mette in atto una strategia seria che possa-davvero- intervenire sulla migrazione illegale, andando al cuore del problema.
E lo fa attraverso un DDL che è stato approvato poco prima della pausa estiva dal Consiglio dei Ministri, secondo il quale viene istituita una “zona contigua”, ovvero una zona di mare che si estende oltre il limite esterno del mare territoriale (12 miglia marine dalla costa), in cui lo Stato può esercitare il controllo necessario al fine di prevenire o punire le violazioni delle proprie leggi e regolamenti (doganali, fiscali, sanitari e di immigrazione, tutela del patrimonio culturale subacqueo).
È questa una novità importante sotto un profilo non solo politico, ma anche e soprattutto di sicurezza- interna ed esterna.
Perché in questo modo l’esecutivo italiano va ad incidere in maniera fattiva sulla nodosa questione della illegalità dei migranti, non cercando soluzioni ex post, ma proponendo soluzioni che intervengano ancora prima che l’evento si attualizzi in qualche modo.
Ancora una volta quindi l’esecutivo della nostra Nazione riesce ad andare oltre la mera barriera ideologica, superando tutte quelle forme mascherate da politically correct e sfruttate dalla sinistra solo per i propri comodi. E adotta anche in tale contesto una politica efficace e concreta che, insieme a tutte le altre misure già in atto, vanno al cuore del problema. Intervenendo non sulla conseguenza, ma sulla causa.
In modo da affrontare questa complessa problematica nel modo più efficace possibile e colpendo il vero colpevole delle stragi in mare.
Che, pure se questo potrà far storcere il naso alle élite, non è affatto il governo italiano dei patrioti, ma è drammaticamente quella mafia dei trafficanti di esseri umani che senza alcuna pietà fanno leva sulla disperazione umana pur di proseguire nel loro business.
È questa dunque l’ennesima dimostrazione di come il Governo Meloni punti sulla prevenzione e non sul palliativo, dando prova di essere un passo avanti. Mentre altri arrancano e rimangono mille miglia indietro.