“Lilli Gruber esercita nella sua trasmissione una violenza intollerabile di cui la sua illuminata ispirazione neanche si accorge. Giorgia Meloni parlava in un comizio, davanti a una moltitudine di persone dotate della sua stessa sensibilità. La passione utilizzata per rafforzare i concetti tipici del centrodestra mondiale su famiglia, Europa e identità è stata necessaria e meravigliosa. A sinistra si trovano solo svogliati replicanti che neanche credono in ciò che dicono, per questo risultano spesso soporiferi, se non respingenti. Collaborano in sostanza alla crescita dell’astensione e dell’astinenza: dal voto, dalla partecipazione, dal sentimento, dall’emozione”. È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli sulla sua bacheca Facebook.
“Lilli Gruber invece – ha proseguito – non ha alibi, dovrebbe essere equidistante come un arbitro senza corna ma utilizza la TV come una clava. TV privata che tuttavia svolge un servizio pubblico. Attraverso le parole di una filosofa si accusa la presidente Meloni di utilizzare la contrapposizione binaria, oggi assurta a male assoluto, definendola addirittura assassina e paragonandola a Putin”.
“Cara signora Lilli, non saremo mai come ordinate lei e la sua parte politica, fatevene una ragione – ha puntualizzato Rampelli – Siamo talmente solidali con chi abortisce che vorremmo fosse libero di non farlo per ragioni economiche o per superficialità indotta dalla vostra decrepita ideologia, siamo amici degli omosessuali e per questo vogliamo riconoscergli quei diritti individuali che gli sono stati conculcati per decenni, ma sappiamo anche che possono costituire una coppia, non una famiglia. E lo sanno anche coloro che, liberi dal mercato Lgbt, fanno una scelta intima e profonda, non interessati a promulgare un modello sociale e forse perfino consapevoli di non esserlo. Per loro ci batteremo”.
“Adoriamo i bambini, i soggetti più deboli della catena umana e vogliamo farlo al riparo da certi capricci ed egoismi degli adulti, perché hanno il loro diritto di avere una mamma e un papà biologicamente diversi è per noi sacro e potranno magari diventare, da grandi, omosessuali nella libertà di scelta, senza costrizioni indotte da una società che colpevolizza da tempo l’eterosessualità”.
“Non saremo mai come voi, ma vi vogliamo bene, perché con questi vostri attacchi da Armata rossa date un senso alla politica – ha concluso Rampelli – Diversi e per questo necessari. Per fortuna ci siamo noi, il mondo che volete, quello del pensiero unico dominante, finché saremo vivi, non ci sarà mai e cercheremo di battervi nei consensi. Senza mai criminalizzarvi. Cara Lilli, si rassegni però alla vecchiaia del suo… pensiero alla quella non esiste rimedio alcuno”.
Ottima disamina, complimenti!