Il solito assalto dei No Tav ai cantieri dell’alta velocità Torino-Lione in Val di Susa. Sabato gli attivisti hanno scatenato l’ennesima guerriglia urbana. Come tutti gli anni migliaia di persone sono partite dal Venaus e dal campeggio del Festival Alta Felicità (evento musicale targato No Tav che si svolge tutti gli anni in Val di Susa) per scagliarsi contro le Forze dell’Ordine. La strategia è ormai consolidata, gli attivisti si dividono in gruppi per attaccare varie zone del cantiere Tav. Almeno un centinaio hanno scavalcato e divelto le recinzioni del deposito in frazione Traduerivi, alle porte di Susa, poi lanciate sull’autostrada che da Torino porta a Bardonecchia, sabato rimasta chiusa al traffico per due ore, accendendo anche un falò in mezzo all’A32. Inoltre, hanno appiccato almeno due incendi negli spazi del cantiere e hanno tirato bombe carta contro le Forze dell’Ordine. I manifestanti a volto coperto si sono organizzati e divisi in gruppi, ognuno con un nome e un compito preciso: chi ha rotto la recinzione metallica e scavalcato, chi ha incendiato i bagni chimici e alcuni container dentro il cantiere e chi ha occupato l’autostrada. Erano tutti ospiti del campeggio a Venaus, ai piedi delle montagne. L’assalto “ai cantieri della devastazione”, come lo chiamano gli attivisti, è un grande classico della marcia in occasione del festival. Quest’anno sono cambiati gli obiettivi: al presidio dei Mulini, che sovrasta il cantiere di Chiomonte, e all’autoporto di San Didero, si è aggiunto il futuro deposito dello smarino nella frazione Traduerivi, alle porte di Susa, da dove è partito l’assalto.
Le reazioni della politica
La politica si è divisa, mentre il centrodestra ha condannato i fatti avvenuti, la sinistra ha taciuto e addirittura difeso i violenti. “È vergognoso quanto accaduto in Val di Susa. Gruppi organizzati di No Tav hanno occupato l’autostrada Torino-Bardonecchia, dato l’assalto ai cantieri, lanciato pietre e fumogeni contro le Forze dell’Ordine. Atti di guerriglia urbana indegni di una Nazione civile, che non hanno nulla a che vedere con l’espressione del dissenso e che condanniamo con fermezza. Atti che, con il decreto sicurezza voluto dal Governo, potranno essere puniti con maggiore severità e fermezza. Piena solidarietà e vicinanza ai nostri uomini e donne in divisa, che anche oggi hanno dimostrato il loro valore e il loro senso del dovere, per arginare i disordini e garantire la sicurezza”, ha scritto sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha sottolineato l’importanza del nuovo decreto voluto dal governo Meloni: “Grazie al decreto legge Sicurezza, tanto contestato dalla sinistra, potranno esserci pene adeguate alla gravità di questi atti che, oltre a mettere in pericolo le vite degli agenti delle Forze dell’Ordine, danneggiano l’economia e l’ordinaria vita della popolazione della valle e di chi ci si reca per lavoro o per turismo”.
A queste reazioni hanno fatto da contraltare quelle del Movimento 5 Stelle, il deputato Antonino Iaria si è scagliato contro la Tav: “Ciò che sta accadendo in Val di Susa non è più tollerabile: un intero territorio militarizzato, senza che un’opera inutile come questa faccia reali passi avanti”. I vertici del Partito democratico sono rimasti in silenzio: “Rileviamo nuovamente il silenzio della sinistra e di Elly Schlein che dinanzi a queste vili aggressioni sono rimasti in silenzio. Un atteggiamento inaccettabile perché dopo le scene di guerriglia urbana a cui abbiamo assistito, e che nulla hanno a che vedere con la legittima manifestazione del dissenso, non è possibile rimanere zitti. L’ennesimo esempio di un’ambiguità che il Pd porta avanti da tempo e che come Fratelli d’Italia condanniamo con forza”, ha affermato il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami.
Oggi Salvini in Val di Susa
Sulle pagine social del movimento No Tav i fatti avvenuti sabato sono stati rivendicati e gli attivisti hanno dato appuntamento al vicepremier Matteo Salvini, atteso oggi in Val di Susa per inaugurare la seconda canna del tunnel del Frejus: “Chi ha sulla coscienza anni di devastazione e militarizzazione dei territori arriva in Valsusa per tagliare nastri e raccontare favole sul “progresso”. Noi saremo lì ad accoglierlo alla “moda nostra””. Dopo la guerriglia di sabato e un ritrovo degli attivisti dato alle fiamme nella notte tra sabato e domenica, oggi si prospetta un’altra giornata di scontri, ormai all’ordine del giorno in Val di Susa.