I ministri che ci meritiamo?

Il ministro Toninelli. Nell’agone della politica italiana dell’ultimo anno, è un po’ come un carciofo in mezzo ai tulipani, il che è tutto dire considerando i suoi colleghi. Ogni tanto Toninelli fa parlare di sé, praticamente mai in bene, ma quasi sempre riesce a strapparti una risata, che se fosse ministro dello Spettacolo, pure pure. Invece, no, il nostro è nientepopodimenoché ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Nel caso di cui parliamo oggi, c’è però poco da ridere, visto che ci sono scappati i feriti anche se per grande fortuna ci siamo risparmiati i morti. E’ capitato ciò che ci si aspetta spesso e cioè che una delle grandi navi che infestano i canali di Venezia freni in ritardo, o che comunque un motore non funzioni come deve, e che l’enorme struttura finisca in banchina, travolgendo tutto quello che trova, come ad esempio un traghetto adibito al trasporto delle persone. Ed ecco che così Toninelli viene chiamato in causa. Perché ce lo spiegano altri deputati vicini al governo. Una soluzione sul problema delle grandi navi nel bacino di San Marco, pare fosse stata trovata e condivisa. Poi, però… Si racconta che il piano alternativo per le grandi navi a Venezia era già pronto dallo scorso novembre e condiviso con autorità locali e armatori, peccato che sia stato bloccato subito dal Mit e che in tutti questi mesi il Ministro Toninelli non abbia più preso una decisione definitiva limitandosi all’ipotesi, assurda per molti, di far attraccare le navi a Chioggia, ossia in mare aperto. Ci auguriamo che il Ministro competente risolva la questione una volta per tutte, dicono ora a Venezia, ma se tanto ci dà tanto, è più facile che ci sia un rimpasto di governo, e che Toninelli se ne torni da dove è venuto. In questo caso, però, chi lo sostituirà? Una domanda che di per sé già suona inquietante.

Il ministro Tria. Povero Cristo gli è toccato in sorte il peggior ministero di tutti, quello dell’economia e delle finanze in un paese che ha il quarto debito pubblico al mondo (peggio di noi solo Siria, Yemen, Congo, Venezuela), e l’evasione fiscale come sport nazionale, anche perché il carico delle imposte e delle tasse è davvero vergognoso. In tutto questo, il povero ministro Tria è chiamato a barcamenarsi accontentando le opposte pretese dei due attori di governo (5s e Lega) sotto l’occhio matrigno di una UE che non ci ama. E infatti, proprio in questi giorni già di per sé abbastanza complicati da elezioni e governo rissosissimo, ecco arrivare una letterina dall’Europa, in cui ci si chiede di fare rapidamente chiarezza sui nostri conti, pena una bella multa che potrebbe facilmente arrivare ai 3,5 mld di euro, praticamente un’altra finanziaria. Al di là delle dichiarazioni un po’ guascone di Salvini, che dice di fregarsene, e quelle non pervenute di Di Maio, che probabilmente nemmeno sa di cosa stiamo parlando ed è troppo occupato a far quadrare i conti della piattaforma Rousseau che molto più gli interessa, il problema esiste ed è complesso. Ma Tria è contabile di valore, e si mette a studiare un modo per dare all’Ue una risposta che accontenti tutti, e cioè che tranquillizzi l’Europa, che non faccia spendere altri soldi agli italiani, e che ci permetta di mantenere un po’ di autonomia di spesa senza tornare a un’austerity che ci devasta.
Ebbene, ecco sul più bello spuntare la presunta risposta dell’Italia alla UE, solo che… Furibondo, preoccupato, e spazientito, il ministro Tria si accorge che quella che sta circolando è una bozza della lettera, con sue annotazioni personali al margine, che è un documento che solo pochi avrebbero dovuto vedere, e che ora è in mano a porci e cani. Intanto, Tria fa denuncia alla Procura della Repubblica e apre un’indagine interna al ministero per vedere di scoprire a chi appartiene la “manina” che ha agito.

La ministra Trenta. Mai ministra è apparsa tanto fuori luogo come questa signora collocata sullo scranno più alto del Ministero della Difesa. In più, come spesso accade a chi non ha le capacità per ricoprire un certo ruolo, ecco che la signora Trenta mette in campo protervi e presunzione che certo non l’aiutano, ma che anzi se servisse – e non serve – la rendono anche antipatica. Per capire come viene intesa da chi l’ascolta, rende bene una frase di Ignazio La Russa, Ministro della difesa sotto il governo Berlusconi, che ha detto: “La signora Trenta pensa di trasformare le Forze armate in Peace&Love, mancando di rispetto ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa”. Ci va talmente vicino, Ignazio la Russa, che mentre rivolge la frase incriminata al Ministro, lei per tutta risposta agita la manina con le corna più un dito, appunto il simbolo di Peace & Love.

Così, non deve meravigliare se alla sfilata del 2 giugno, tre importanti generali decidono di non partecipare. Sono l’ex capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, il generale Mario Arino, anche lui ex capo di Stato Maggiore della Difesa, e il generale Dino Tricarico, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica. Non bastasse, la Trenta non invita nemmeno Giorgia Meloni, come se la festa del 2 giugno fosse una sorta di party di casa sua e non la festa della repubblica. La Meloni non se la prende, dice che non sarebbe andata lo stesso, e chiarisce su FB: “Quest’anno non parteciperò alla parata del 2 giugno: da italiana e da patriota non mancherò mai di sostenere le nostre Forze Armate ed esprimere l’orgoglio per il lavoro che fanno i nostri uomini e le nostre donne con le stellette, in Italia e all’estero, ma non è più possibile ignorare la vergognosa gestione della Difesa da parte del ministro Elisabetta Trenta. Non ultimo il tentativo di trasformare la tradizionale rivista su via dei Fori Imperiali in uno strumento di propaganda anti-militarista, ad uso e consumo della dialettica interna tra le forze di Governo. Per rispetto alle Forze Armate una delegazione di FdI sarà comunque presente alla parata e parteciperà alle iniziative sul territorio, ma i nostri militari meritano di essere rispettati, difesi e valorizzati, non umiliati e utilizzati per infimi scopi di partito”.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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