Dopo che stamattina si è celebrata la messa pro eligendo pontificem, rito sacro che precede l’entrata dei cardinali nella Cappella Sistina e dell’extra omnes (tutti fuori), tutto il mondo, cattolico e non, trattiene il fiato e punta gli occhi su piazza San Pietro, in attesa della fumata bianca che annuncerà l’avvenuta designazione del prossimo papa.
Nell’attesa, anche per comprendere meglio i meccanismi del conclave, vale la pena addentrarsi nella lettura, molto interessante, di uno speciale in più parti che Storia in rete ha in questi giorni pubblicato sul suo rinnovato sito internet. Nella prima puntata (qui il link all’articolo: Come “vincere” un Conclave? Ce lo spiega Atto Melani, spia del Re Sole – Storia in Rete), Rita Monaldi e Francesco Sorti, coppia di scrittori di romanzi storici di grande successo, raccontano la scoperta, nella biblioteca del Senato a Parigi, di un particolarissimo manoscritto intitolato I segreti dei conclavi. L’autore è l’abate pistoiese Atto Melani (1626 – 1714), informatore e confidente del Re Sole. E proprio a lui ha dedicato ed indirizzato il suo volume, scritto nel 1700 nell’imminenza della morte di Papa Innocenzo XII. Si tratta, spiegano Monaldi e Sorti, “di una quintessenziale summa di sapienza su Pontefici, conclavi e cardinali. E sul meccanismo dell’elezione papale. E’ un piccolo capolavoro di cinismo e ironia, in cui la memoria storica di Atto e la sua spregiudicata difesa della ragion di Stato si accompagnano a una salda fede nella Provvidenza Divina e a sferzanti osservazioni sulla natura umana”. Quello dell’abate Melani dunque, esperto conoscitore delle elezioni pontificie (ne aveva seguite diverse, molto da vicino) – si legge nell’articolo di Storia in rete – è “un vero e proprio vademecum su quanto accade e sulle strategie migliori da adottare quando i cardinali si riuniscono per scegliere il nuovo Papa”.
Proseguendo nella lettura delle altre puntate dello speciale, che propongono l’intero testo dell’abate Melani (utilizzato da Monaldi e Sorti come base per la scrittura di una fortunata serie di romanzi), vediamo che il singolare promemoria, dopo un breve saluto al Re – spiega Storia in Rete – elenca “le raccomandazioni e le informazioni raccolte in occasione di ben quattro conclavi e che ritiene più utili a chiunque, dopo di lui, ormai anziano, dovrà servire gli interessi francesi presso il Vaticano. Quello che Melani ci offre è quindi uno spaccato di cosa era la Corte papale oltre trecento anni fa ma anche una descrizione delle dinamiche più segrete e inconfessabili di tutti i conclavi, ieri come oggi”.
Tra le massime generali poste innanzitutto in evidenza, c’è il non sottovalutare né disprezzare mai la Corte Pontificia, “dotata di grandi mezzi e infinite risorse”. Senza contare il fatto che la stessa ed il pontefice “sono più potenti e meglio informati di qualsiasi principe”. Si passa poi ad indicare quali sono i comportamenti che un ambasciatore dovrebbe tenere quando incontra un papa e quali quelli da evitare per poi analizzare, non senza esempi concreti, le differenze tra diversi conclavi. Particolarmente significativo, inoltre, il brano intitolato “Trucco per eleggere rapidamente un Papa”: in esso l’abate scrive che “per evitare sorprese o Conclavi interminabili, bisogna accordarsi segretamente su un candidato, e tra pochissime persone: Ambasciatori e Cardinali capi fazione. Una volta deciso di eleggere questo o quel soggetto, si procede subito. Se la cosa è condotta con la dovuta rapidità, nessun Cardinale indipendente osa opporsi”. Poi viene spiegato che “nei Conclavi la prima arma è la denigrazione dell’avversario” e non mancano indicazioni sulla “vanità dissimulata dei cardinali”, sulle caratteristiche che deve avere un buon Papa e sulle manovre che possono essere messe in campo per farsi eleggere senza avere particolari doti. Dinamiche anche psicologiche (oltre che ovviamente politiche e diplomatiche) molto sottili dunque.
Alcune delle “regole” che l’arguto e informato abate sintetizza sono senz’altro legate ai suoi tempi e alla sua esperienza. Altre, invece, sono molto probabilmente ancora valide. Restano comunque, in un momento assai significativo come quello della scelta di chi dovrà guidare la Chiesa, la curiosità e la speranza, che per i cattolici è una certezza di fede, che lo Spirito Santo agisca per il meglio.