“Forniamo e lavoriamo per una governance in cui convivano e trovino piena valorizzazione le esigenze di contrasto al terrorismo legato all’uso dell’intelligenza artificiale quanto il rispetto dei diritti delle persone, alzando delle fondamentali difese nello spazio cibernetico”: l’onorevole Emanuele Loperfido è primo firmatario di un documento del Comitato Antiterrorismo OSCE, in questi giorni riunitosi in Assemblea nel Palazzo del Parlamento portoghese a Lisbona, alla presenza di oltre 100 parlamentari, docenti ed esperti in materia IA da tutto il mondo. La risoluzione presentata è stata sottoscritta anche dalla Presidente dell’OSCE Pia Kauma, a testimonianza della qualità del lavoro svolto dal Comitato e dalla necessità di elaborare un documento a supporto degli stati membri. “Come OSCE diamo quindi le linee guida, tra le prime a livello internazionale, a supporto dell’attività legislativa parlamentare sul tema che si sta attuando in Italia, negli altri Paesi e in UE”, evidenzia il deputato di Fratelli d’Italia.
Con 57 Stati partecipanti del Nord America, dell’Europa e dell’Asia, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) è la più grande organizzazione di sicurezza regionale al mondo. Si adopera per assicurare stabilità, pace e democrazia a oltre un miliardo di persone attraverso il dialogo politico su valori condivisi e attività pratiche che mirano ad avere effetti duraturi. “Nell’agenda mondiale l’intelligenza artificiale è una delle principali priorità, non si può più attendere per normarne dettagliatamente l’uso corretto. Le nazioni di tutto il mondo – continua Loperfido – possono trovare nell’OSCE un riferimento per attuare politiche adeguate. La collaborazione internazionale deve essere incentrata sulla resilienza di uno spazio cibernetico libero, sicuro, affidabile e aperto, basato su principi e norme del diritto internazionale. Se da un lato IA ha potenziale per migliorare vari aspetti della democrazia e dei processi elettorali, pone sfide relative alla sicurezza, trasparenza e soprattutto alla manipolazione dell’opinione pubblica, che possono avere anche pericolosi risvolti nel condizionamento dell’orientamento politico degli elettori come ampiamente dimostrato in diversi casi recenti, con la diffusione di fake news difficili da smentire”.