Il candidato consigliere di FdI Francesco Lucacci tocca il problema della riforma della legge urbanistica in Toscana

”Se la sanità è il tema della campagna elettorale regionale che più i cittadini sentono, non secondario è il tema della riforma necessaria della legge urbanistica della Regione Toscana.
Questa riforma è ormai irrimandabile ed anzi il patto tra PD e M5S ora rende centrale la tematica, visto che addirittura, in tale documento, si chiede una riforma restrittiva di tale legge, cosa che sarebbe un ostacolo ulteriore su imprese e cittadini privati toscani.
Le principali criticità della Legge regionale Toscana n. 65/2014 riguardano le incongruenze tra la disciplina regionale e quella statale, in particolare tra l’articolo 196 della legge regionale (Interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali) e l’articolo 31 del D.P.R. 380/2001 (Interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali), così come modificato dal D.L. 133/2014: gli articoli hanno lo stesso nome ma il contenuto della legge regionale Toscana porta delle sostanziali differenze.
Un’altra critica riguarda la disomogeneità tra il comma 4 dell’articolo 197 della l.r. 65/2014 e il comma 3 dell’articolo 27 del D.P.R. 380/2001 per quanto concerne la qualificazione, ai fini sanzionatori, delle variazioni essenziali su immobili vincolati: tali disomogeneità creano delle evidenti differenze tra chi abita in Toscana e chi abita fuori dalla Toscana.
Poi Esiste un ulteriore contrasto tra il disposto dell’articolo 196 della l.r. 65/2014 e l’articolo 31, commi 4-quater, del D.P.R. 380/2001.
Le differenze in sintesi sono che la legge regionale sulle difformità fa confusione e rende la vita impossibile a tecnici e cittadini: ad esempio una cosa è l’omogeneità al progetto e quindi forme diverse e contenuti diversi, mentre altra cosa è la traslazione. Le conseguenze sono incertezza, ambiguità e mancanza di certezze in chi progetta e in chi esegue.
Questo “sconnessione” si verifica nel caso in cui più fonti normative (la statale e la regionale) coesistano nel tempo e nella stessa materia.
Infine, per quanto riguarda il PIT (piano di indirizzo territoriale e paesaggistico) un aspetto che potrebbe essere migliorato è l’equilibrio tra lo sviluppo economico (come quello legato al turismo, all’agricoltura e all’artigianato, un punto di forza della regione), la tutela del patrimonio culturale (come i siti Unesco) e la sostenibilità ambientale, aspetti che sono sempre più al centro del dibattito urbanistico e territoriale. Il PIT è da riscrivere tenendo conto delle sfide presenti e future anche in tema di lotta alla povertà energetica: non si può solo a parole dire che si intende combattere la povertà energetica e poi di fatto non fare nulla o ostacolare chi vuole fare.
Ci si chiede come poi il documento tra Pd e M5S si possa coniugare con la L.R. 51/2025 che è stata approvata dal Consiglio regionale il 30 luglio 2025, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana (BURT) il 28 agosto 2025 ed è entrata in vigore il 29 agosto 2025.
La nuova legge prevede un adeguamento alla normativa statale:
La legge regionale adatta al contesto toscano le modifiche introdotte dal “Salva Casa” a livello nazionale al Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/01).
Dunque dopo anni di critiche e contestazioni vi sono delle minime modifiche alla L.R. 65/2014.
La nuova normativa mira a semplificare le procedure, in particolare per le difformità formali o minori, a promuovere il recupero edilizio e a ridurre la conflittualità amministrativa. Dunque questa legge solo parziale e dal sapore elettorale, accoglie solo alcune delle critiche mosse a legge attuale, senza risolverne le criticità, ma potrebbe poi essere nuovamente emendata per inseguire le pretese del M5S.
Siamo innanzi a una schizofrenia totale che denota l’approssimazione politica di chi si propone per governare la regione Toscana per altri 5 anni.
Questa è sempre stata in Toscana il modus operandi della sinistra in tema di urbanistica: riempirsi di belle parole la bocca con principi meravigliosi e intenti mirabolanti, poi seguiti da fatti inconcludenti.
Solo passando alla rivoluzione del fare di Tomasi e del centrodestra si potrà portare il rimedio a tali e tante storture”.

Il candidato consigliere di Fdi, Avv Francesco Lucacci.

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