Il movimento Ultima Generazione ha di nuovo puntato su di sé l’attenzione dei media.
Dopo aver versato domenica scorsa del carbone vegetale nella Fontana di Trevi, colorando di nero l’acqua al suo interno, nella giornata di oggi, 23 maggio, gli eco vandali sono tornati alla ribalta protestando nei pressi di Palazzo Madama.
Questa volta però l’azione messa in campo desta ancora più stupore e disappunto perché al centro della protesta sono stati due di questi attivisti che hanno deciso di versarsi litri di fango addosso.
Un’immagine che stride fortemente con quello che sta accadendo in Emilia Romagna, dove ci sono giovani costretti a fare i conti con il fango che negli ultimi giorni ha invaso le loro strade, le loro case e le loro scuole. Un atto, quello messo in scena da Ultima Generazione, che sembra addirittura sminuire l’impegno e il sacrificio delle centinaia di volontari impegnati a salvare la loro terra. Un’azione reale a sostegno della propria terra e della popolazione quella portata avanti nei territori colpiti dall’alluvione dai cosiddetti “angeli del fango”, ben lontana dal teatrino realizzato dagli eco-distruttori a Roma.
Ancora una volta Ultima Generazione ha realizzato una manifestazione che non segue altro che un copione ben studiato, il cui unico scopo è quello di dare spettacolo piuttosto che agire per trovare e proporre soluzioni a favore dell’ambiente. E, ancora una volta, dimostra quanto questi giovani siano più bravi e predisposti a richiamare su di sè le telecamere piuttosto che impegnarsi per portare avanti delle azioni concrete a sostegno della nostra terra. E lo dimostra il fatto che per comunicare il loro sostegno alle popolazioni colpite dalle alluvioni hanno deciso teatralmente di versarsi addosso del fango piuttosto che indossare tuta e stivali per andare a spalare il fango nelle zone in crisi.
Oltre a ciò queste manifestazioni appaiono spesso parecchio contradditorie. Infatti, a ben vedere, tutti questi attivisti impegnati nella lotta per un ambiente più sostenibile ed ecologico nelle loro proteste tralasciano un fattore non proprio secondario, perché ogni volta agiscono attraverso delle modalità che non fanno che sprecare risorse naturali preziose, le stesse che millantano di voler proteggere.
Per fare qualche esempio, solo a Roma, per ripulire la Fontana di Trevi sono stati sprecati oltre 300.000 litri di acqua, come riportato dal sindaco della Capitale, a cui vanno aggiunti molti altri considerando l’assedio dell’ultimo mese e mezzo sia della Barcaccia che della Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona. Altri 5mila litri di acqua e oltre sono stati buttati per ripulire la facciata di Palazzo Vecchio, dopo che lo scorso marzo gli eco vandali avevano deciso di prendere d’assalto la città di Firenze.
Oltre allo spreco di acqua, a ciò si aggiunge lo sfregio nei confronti di monumenti unici simbolo della nostra storia e cultura, che rischiano di essere gravemente danneggiati, il che danneggia di rimando la nostra stessa tradizione. Uno degli esempi più gravi è quello della statua di Vittorio Emanuele II a Milano, che continua a portare i segni dell’imbrattamento fatto mesi fa usando vernice non lavabile. Un gesto che sembra più un attentato all’Italia che un gesto di protesta nei limiti della legalità e della civiltà.
Anche fuori dai confini nazionali le gesta di questi fanta-eroi moderni suscita il disappunto delle istituzioni, tanto che nella giornata di ieri il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito le iniziative di Ultima Generazione “sceme”. Infatti, come riportato dal quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, il Capo del Governo federale tedesco, in occasione della visita che ha effettuato presso una scuola di Kleinmachnow in Brandeburgo, ha criticato le modalità tramite cui si esprimono questi eco-vandali: “Penso che sia completamente scemo incollarsi a un quadro o alla strada e ho l’impressione che non aiuti nessuno a cambiare idea, ma faccia arrabbiare tutti”, ha affermato.
E, in effetti, sfugge ancora il senso che dovrebbe esserci dietro l’azione di imbrattare un muro, una statua o di cospargere carbone vegetale per protestare in nome dell’ambiente, sfregiando al contempo importanti monumenti e sprecando acqua preziosa.
Ultima Generazione sta sicuramente ottenendo il successo desiderato, rimanendo al centro dell’attenzione grazie ad azioni sceniche e dall’alto impatto mediatico.
Non importa se questo impatto sia negativo o meno. Perché protestare per proteggere l’ambiente, ma danneggiandolo allo stesso tempo è un controsenso non da poco.
Ma come diceva Oscar Wilde nel suo Dorian Grey: “Non importa che se ne parli bene o male. L’importante è che se ne parli”. E proprio questo sembra essere il motto di Ultima Generazione, che speriamo sia davvero l’ultima con queste sue azioni.