Poche cose fanno venire l’orticaria tanto quanto certi esponenti della sinistra-o pseudo tali- che cercano di affossare la destra ricorrendo ai mezzucci più subdoli. E se è vero che in guerra e in amore tutto è lecito, in politica dovrebbe comunque esistere quel rispetto reciproco per cui certi limiti non dovrebbero mai essere superati.
Da tempo, però, abbiamo tristemente imparato che quel politicamente corretto tanto osannato dai dem vale solo e soltanto se ci si trova dalla parte giusta del dibattito. E difatti, quando si tratta di qualcosa che non si allinea perfettamente a quello che è il pensiero dominante, ogni forma di rispetto lessicale-e non solo- va beatamente a farsi benedire.
D’altronde, vi sono decine, se non centinaia, di esempi in cui ciò è avvenuto, anche nel recente passato- vedi la vergognosa sfilata carnevalesca durante la quale è stato letteralmente messo al rogo un fantoccio rappresentante il nostro Presidente del Consiglio (che non è solo un personaggio politico, ma rappresentante della nostra stessa Nazione, che quindi è stata implicitamente denigrata in tal modo).
Negli anni dunque ne abbiamo sentite tante-forse troppe- di banalità e di bufale che hanno preso di mira l’attuale premier, tanto che oramai è assodato che qualsiasi cosa dica o non dica, faccia o non faccia Giorgia Meloni farà sempre storcere il naso a sua Maestà la Sinistra, a prescindere dalla attinenza o meno alla realtà dei fatti. Ma quando straparlare è uno studioso- che tale è e tale si professa, rimaniamo davvero sconcertati.
Nello specifico, il caso riguarda Alessandro Orsini, che, come si viene a scoprire cercando un po’ in rete, risulta essere un noto sociologo e saggista italiano “di sinistra”, come lui stesso si definisce, che in più gestisce un canale YouTube “pacifista in difesa della società libera”.
Eppure, il buon Orsini è arrivato ad attaccare l’attuale Presidente del Consiglio definendola addirittura una “criminale politica”. Alla faccia del pacifismo.
È questa una accusa talmente grave, oltre che totalmente infondata e infamante, che fa riflettere su quanto anche in ambienti in cui si dovrebbe essere obiettivi e a-politici, chi ne fa parte è in realtà immerso nella politica molto più di quanto dovrebbe e potrebbe.
A condire il tutto, si aggiunge il fatto che il Prof. adduce come scusa a tali indecenti affermazioni il fatto che il suo è un “dovere morale di studioso”. Legittimando così, di fatto, che quanto da lui esternato non è da ricondursi ad una narrazione politica ben precisa, ma è solo il pensiero di un umile accademico. Anche se, guarda caso, il professore già in passato aveva dedicato diversi post al nostro premier, non proprio di buon gusto potremmo dire (fra i più gentili ricordiamo infatti quello in cui diceva che la Meloni gli provocava “nausea e disgusto”).
Il Professore, più nel dettaglio, ha tenuto a far sapere a tutti i suoi cari follower di X che, stando a dei suoi accuratissimi studi, la Meloni è una criminale politica a causa della posizione tenuta dall’Italia nella guerra israelo-palestinese. Eppure, se ricordiamo bene, il nostro Paese e il suo Capo di Governo condanna il terrorismo feroce di Hamas e sostiene fermamente una pace che arrivi a stabilizzare la crisi annosa della Striscia di Gaza, puntando alla realizzazione della via giusta e necessaria, fatta di “due popoli e due stati”.
Una soluzione, tra l’altro, sostenuta dalla maggioranza della comunità internazionale.
A questo punto dunque verrebbe da domandarci: anche nel resto del mondo i leader politici a capo dei vari Stati sono da considerarsi criminali politici?
La risposta la lasciamo al “prof ribelle”, che sicuramente saprà spiegare anche questo nei suoi 200 caratteri di X.