Il fuorionda di Meloni è un boomerang per la sinistra. Gli utenti: “Speculate sul nulla, non sapete più cosa inventare”

Attenzione. Il Movimento Cinque Stelle sta valutando di chiedere un’interrogazione parlamentare. Intanto il verde Angelo Bonelli è già in Procura per uno dei suoi soliti esposti. Il fatto è di quelli gravissimi: Giorgia Meloni si è lasciata sfuggire un piccolo sfogo dopo il suo intervento live, in collegamento streaming, alla Convention dei conservatori, la Cpac, a cui da anni partecipano Fratelli d’Italia ed Ecr, il partito dei Conservatori europei. Lo scoop è stato rilanciato dai maggiori siti di informazione d’area progressista e condiviso in fretta e furia su tutti i loro profili social. Il microfono della premier resta accesso subito dopo i suoi saluti finali e, chiedendo un parere probabilmente ai suoi collaboratori sul suo intervento, si è lasciata scappare un romanesco “volevo morì” che ha già fatto il giro dei social.

Inutile dire che è stata l’occasione giusta per demonizzare il suo intervento. È bastato un attimo per passare dalla battuta in dialetto romano al presunto saluto romano di Steve Bennon, fino alle parole di Trump su Zelensky. Il tutto per incolpare Giorgia Meloni di essere intervenuta a quello che è definito una sorta di covo di neo-nazisti, come se gli americani non fossero proprio quelli che ci hanno liberato dai nazisti. Condividendo il fuorionda della premier, il Corriere scrive: “«Non potevo non essere qui», dice quasi a marcare la distanza con il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella che, dopo quello che è parso un saluto nazista da parte di Bannon, ha declinato l’invito. Va tutto liscio, fino alla fine. Poi la diretta termina e la premier, inconsapevole di avere ancora il microfono aperto, si lascia andare a espressioni in romanesco sulla sua performance: «Volevo morì»”. 

I social non lasciano scampo: “State raschiando il fondo”

Ma quello che i social danno, i social tolgono. Ed ecco una carovana di commenti degli utenti, che non si prestano più a certe narrazioni: “Ammazza che notiziona, giornalismo becero” si legge in un commento con mille like. E ancora: “Che notizia! È romana e una frase in dialetto può uscire. Ma non ci sarebbe mica qualcosa di più rivelante da trattare del “volevo morì”? Articolo senza senso, come molti altri”. Anche su Repubblica qualunque contesta: “Vabbè ragazzi… a me non sta simpatica e il delirio collettivo a livello internazionale ne è una prova. Ma questo è veramente speculare sul nulla…”. Un altro dice: “Ormai state raschiando il fondo, non sapete più cosa fare per scatenare rabbia contro la Meloni”. Infine: “Guardate il discorso integrale… è stata molto brava invece. Ovviamente La Repubblica trasmette solo il fuorionda”.

Ma Repubblica, nel suo tentativo di demonizzare l’intervento della premier, affianca sul suo sito il video del fuorionda incriminato alla notizia sulle condizioni di Papa Francesco. “Ha trascorso una notte tranquilla” si legge, e a sinistra: “Volevo morì”. Niente di che, ovviamente, una piccola gaffe nata dal tentativo (evidentemente fallito) di voler disprezzare le sue parole, parecchio più profonde di quanto si voleva far credere. Dovranno aggiustare la mira gli amici di sinistra, abituati come sono a focalizzarsi su fuorionda, ritagli e parole sgraffignate. Perché, come sosteneva Alberto Sordi nei panni del Marchese del Grillo, “quanno si scherza, bisogna esse’ seri”.

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