di Luca Apolloni
Il giardino botanico di Roma è un altro gioiello nascosto della Città Eterna. Molti romani, distratti, non sanno dell’esistenza di questa meraviglia incastonata tra via della Lungara, Trastevere, e il colle Gianicolo, nome derivante dal tempio romano dedicato a Giano, che si trovava in questa zona. Passeggiando per viottoli trasteverini e continuando su una delle strade principali del quartiere, via della Scala, in direzione del carcere di Regina Coeli, si giunge alla Porta Settimiana. Questa porta è stata fatta costruire dall’Imperatore Settimio Severo appunto, nel III secolo d.C.. Prima di attraversarla, a sinistra, c’è il bar ad angolo che forse, qualcuno ricorderà come la location di un famoso film del cinema popolare italiano, interpretato da Carlo Verdone agli inizi di carriera; “Un sacco bello”. Dopo una decina di metri dalla porta urbana, svoltando nel vicolo a sinistra, si entra in un’altra dimensione del rione Trastevere e finalmente si arriva all’entrata di questo luogo segreto che ogni romano almeno dovrebbe visitare; il Museo Orto Botanico di Roma. Faceva parte della Villa Corsini, dove nel XVII secolo soggiornò Cristina di Svezia, divenuta, poi regina nel 1632, famosa perché, essendo protestante, si convertì al cattolicesimo. Il giardino botanico copre un’area di dodici ettari, dalla pendice del Gianicolo che va dalla prossimità della Fontana dell’Acqua Paola, alimentata dall’Acquedotto Traiano, nota come il Fontanone, fino all’altezza della terrazza panoramica di Piazzale Giuseppe Garibaldi.
L’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” collabora per la cura e custodia delle piante, inoltre è offerto anche un servizio, compreso nel biglietto, di visite guidate. Nel Giardino è garantita la biodiversità con specie esotiche e autoctone. Il viale delle palme è forse il punto più affascinante; da una estremità il Palazzo Corsini, dall’altra la Fontana dei Tritoni e da una certa prospettiva si può scorgere la statua equestre dell’eroe dei due mondi, in alto verso destra, guardando il Gianicolo.
Le piante sono di unica bellezza e rarità e si possono incontrare le varie specie che vanno dai pini ai ciliegi giapponesi, che in primavera esplodono di fiori con petali viola, dai bamboo alle palme di ogni forma e dimensione; unica quella che cresce orizzontalmente, e sembra che sia la più grande al mondo. Ci sono anche delle serre d’epoca come la “serra francese” e una che contiene le piante tropicali. Dentro la temperatura è calda e umida; sembra di stare veramente nella foresta amazzonica. Il percorso abbraccia tutto il parco, ma arrivati in alto a sinistra, si ha la sorpresa di stare a poca distanza dal Fontanone; una foto è d’obbligo. Un must. Per salire sul costone centrale del giardino si incontra la scalinata della “fontana delle undici cannelle”, opera costruita nel 1742 non solo per la sua bellezza architettonica e per la sua utilità, ma anche per offrire un luogo di refrigerio nei periodi estivi. La fontana è avvolta dall’ombra di platani maestosi.
Un avvertimento; se vi trovate nel parco a mezzogiorno, non vi spaventate: sentirete un colpo di cannone, che segna tutti i giorni, le ore dodici. Il botto si sente proprio vicino. Il cannone, che viene utilizzato da un picchetto di soldati dell’esercito italiano, si trova proprio sotto la terrazza del Gianicolo che si affaccia sull’Urbe.
Il giardino botanico di Roma si trova al Largo Cristina di Svezia n. 23/A; approfittatene.