Il Governo Meloni per la Sanità: ecco le misure a tutela di cittadini e personale sanitario

Stipendi più alti per medici e infermieri che lavorano nei pronto soccorso, aumento delle tariffe da 60 a 100 euro per le ore di lavoro aggiuntive, misure volte a sopperire alla carenza di organico nei servizi di emergenza - urgenza, pene più severe per chi aggredisce il personale sanitario.

Il decreto approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri contiene delle importanti misure per la sanità nazionale, che necessita di investimenti e di tutele, essendo ad oggi fortemente in crisi anche a causa della emergenza sanitaria che il nostro Paese sta vivendo da oltre tre anni.

Per questo motivo sono state previste delle azioni concrete per rilanciare l’intero SSN, con un occhio di riguardo per tutti gli operatori sanitari che quotidianamente svolgono il loro lavoro a supporto dei pazienti.

È stato previsto un investimento pari a 1,1 miliardi di euro in favore di Regioni e Province autonome per limitare l’impatto del payback dei dispositivi medici sulle aziende del settore, misura che agisce anche contro il caro energia.

Per quanto riguarda il personale, per sopperire alla carenza di organico, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici esclusivamente nei servizi di emergenza-urgenza ospedalieri, per un massimo di 12 mesi e senza possibilità di proroga. In aggiunta a ciò, si prevede anche la possibilità per i medici in formazione specialistica di assumere, su base volontaria e al di fuori dall’orario dedicato alla formazione, degli incarichi presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del SSN, per un massimo di 8 ore settimanali. Per questi reparti di emergenza-urgenza è altresì prevista la possibilità per il personale ivi operante di chiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da orario pieno a orario ridotto o parziale, fino al raggiungimento del limite di età pensionabile. L’obiettivo è quello di incrementare il personale in quei reparti che rimangono spesso scoperti e per cui invece dovrebbe ci dovrebbe essere una presenza maggiore.

Inoltre, come riportato nel decreto, le aziende e gli enti del SSN, per l’anno 2023, possono ricorrere alle cosiddette prestazioni aggiuntive per le quali la tariffa oraria fissata pari a 60.00 euro potrà essere aumentata sino a 100 euro, nei limiti delle risorse disponibili, prevedendo tuttavia un incremento per ciascuna regione. Un investimento che il Governo dunque intende fare proprio per sottolineare concretamente quanto il lavoro portato avanti dai nostri operatori sanitari sia vitale per l’Italia intera.

Infine, si modifica il codice penale inasprendo la sanzione per le lesioni personali quando si aggredisce un esercente una professione sanitaria o sociosanitaria nell’esercizio o a causa delle funzioni o del servizio. Perché coloro che operano nella sanità non devono subire alcun tipo di maltrattamento, ma deve essere loro riconosciuta una tutela maggiore proprio in virtù di ciò che portano avanti ogni giorno, che è sicuramente complesso e non esente da rischi.

Il decreto, insomma, intende puntare ad uno sviluppo del Sistema Sanitario Nazionale, sopperendo alla carenza di organico, ma intende anche e soprattutto portare avanti una valorizzazione del lavoro svolto e del sacrificio di tutti i medici, gli infermieri e gli altri operatori sanitari.

L’approvazione di queste misure significa quindi fornire delle risposte concrete alle esigenze di cui il nostro Sistema Sanitario necessita, tutelando le esigenze del personale sanitario e dando priorità alla salute dei cittadini.

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