Il Governo: un balletto di serpenti

Qualcuno deve spiegare a Di Maio che, gli piaccia o meno, è Matteo Renzi con la sua folta pattuglia in parlamento che tiene in piedi questo ridicolo governo, e quindi sarà il caso non pensarne una al minuto sempre mirate a dargli fastidio perché Renzi è certo uno che capisce di non avere vantaggi con la caduta di questo esecutivo, ma se troppo tiri alla fine anche la fune più robusta, si spezza.  E non è un caso se ieri, dopo aver chiesto ai suoi di tenere toni bassi, sia stato proprio Renzi a partire lancia in resta contro i magistrati che stanno indagando sulla Fondazione Open,  l’ente privato che in  sei anni, tra il 2012 e il 2017, ha raccolto 6,7 milioni di euro grazie alle donazioni di privati.  La Fondazione Open, gestita e presieduta dall’avvocato Alberto Bianchi, era una vera e propria cassaforte che Renzi utilizzava per le sue attività.

Oggi la Fondazione è sotto inchiesta e con essa parecchie persone che collaboravano con questa attività, a cominciare dallo stesso Bianchi per arrivare all’imprenditore Marco Carrai, carissimo amico di Renzi, l’uomo che prestava all’ex presidente del Consiglio un prestigioso appartamento a Ponte vecchio nel periodo i cui Renzo era sindaco di Firenze, e Carrai partecipava con le sue aziende ai bandi di concorso per varie attività del  Comune, vincendoli quasi sempre.

A tutti sono contesati i reati di riciclaggio, traffico di  influenze illecite,  e  finanziamento illecito ai partiti.  Con le indagini in corso si vogliono chiarire  i rapporti tra la fondazione Open e i suoi finanziatori. Le perquisizioni sono state fatte a Milano, Firenze, Pistoia, Torino, Alessandria, Parma, Modena, La Spezia, Roma, Napoli e Bari.

Renzi è apparso particolarmente colpito per il coinvolgimento del suo amico Carrai e ha dichiarato: “Chi ha finanziato in questi anni la Fondazione Open ha rispettato la normativa sulle fondazioni. Cosa facesse la fondazione è noto, avendo – tra le altre cose – organizzato diverse edizioni della Leopolda. Aspetteremo con un sorriso la fine delle indagini, i processi, le sentenze, gli appelli. Noi ci fidiamo della giustizia: ci possiamo permettere di aspettare perché conosciamo la verità. Io credo nella giustizia, so che la giustizia arriva, prima o poi.”

E dunque se Renzi e DiMaio si guardano in cagnesco (DiMaio dice “E’ arrivato il momento di un’indagine seria sul finanziamento pubblico ai partiti”, e Renzi risponde: “Giusto, ma allora facciamola anche sulle S.R.L., riferendosi alla Casaleggio Associati”), tutto il PD guarda con sospetto al MoVimento per la pretesa del partito di grillo di bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Non che non si possa fare, ma prima occorre la riforma del processo, a meno che non si voglia vedere ogni provvedimento perdersi nelle brume di un tempo infinito.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
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