Il meeting dell’ECR a Cipro: per un’ Europa all’insegna del conservatorismo

Da ieri ha avuto inizio l’incontro culturale e politico dell’ECR presso l’isola di Cipro, nuovi obiettivi e tematiche comuni  verranno affrontate dalla coalizione conservatrice europea, per fare fronte alle esigenze continentali degli stati membri.

Tra le tematiche più importanti vi sono proprio quelle inerenti agli equilibri geopolitici, ora più che mai un argomento fondamentale e delicato, visti e considerati gli scenari di guerra ormai diffusi su larga scala non soltanto in Occidente, ma anche nei cortili mediorientali.

La questione dell’Ucraina resta al centro dei dibattiti, in quanto territorio colpito dall’aggressione del Cremlino: i conservatori europei hanno dichiarato da sempre il proprio sostegno al governo ucraino, colpevole a quanto pare di voler difendere un confine, mantenendo la propria indipendenza senza concedere ai Russi di avanzare in territorio europeo come nel secolo scorso.

I “cultural weekend” come quello in corso a Cipro sono “il miglior investimento nella logica
dell’evoluzione della cultura conservatrice sul territorio”. Lo ha affermato Antonio Giordano, segretario generale di Ecr party, a margine della prima giornata della convention dei conservatori europei che ha portato sull’isola che rappresenta “il confine sud-est dell’Europa” delegati “di 22 nazioni”, non solo UE.

Antonio Giordano – Segretario Generale ECR Party

Il format ha già toccato, tra le tappe più recenti, Ischia e Scilla in Italia, Kilkenny in Irlanda, ora Cipro e poi arriverà a Madrid a metà maggio. Per finanziarlo il partito – di cui è presidente Giorgia Meloni – ha utilizzato “i fondi che il Parlamento europeo mette a disposizione per le iniziative politiche. Molti – spiega Giordano – li utilizzano in parte per i congressi e in parte per pubblicazioni e ricerche. Anche noi ne facciamo ma questo è l’investimento migliore”. La formula prevede panel e dibattiti ma anche momenti di convivialità e di visita dei luoghi che ospitano gli eventi, consentendo di fare politica (e networking) in modo “più informale”.

“Questo lavoro fatto fuori dal Parlamento” punta a “raccogliere quelle energie dei partiti, anche delle nazioni più piccole” e alimenta “quel vento che sta portando a crescere la destra” in tutta Europa”.

Ora più che mai, il discorso di cui sopra, sortisce un effetto piuttosto ampio su tutte le sfide che il futuro avrà in serbo per i conservatori europei: di fatto, anche l’aumento demografico è un argomento essenziale, affrontato già in passato anche dal Presidente Meloni. Per una crescita statistica delle popolazioni, saranno necessarie nuove pianificazioni ed incentivi economici, per consentire ai nuclei familiari di sostenere serenamente le spese per i nuovi nascituri.

Progettare il futuro partendo dalle tradizioni e dalle identità europee, tenendo conto delle diversità culturali uniche, interessanti e caratteristiche delle nostre civiltà: questa sembra essere la rotta tracciata dalla destra innovatrice europea, per un futuro che tenga conto delle radici ancestrali da cui proveniamo.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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