Il Ministro Eugenia Roccella costretto a lasciare il palco degli “Stati Generali della natalità” a causa delle contestazioni: capricci progressisti

Oggi, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, ha subito un forte tentativo di censura, ancor prima di intervenire presso gli “Stati generali della natalità”. Alcuni degli studenti presenti avrebbe alzato cartelli con su scritto “Decido io”, accompagnati da urli e fischi per impedire che la figura istituzionale prendesse la parola. Roccella ha provato a spiegarsi a proposito della libertà di scelta, asserendo che nessuno voglia decidere sul corpo e sulla libertà femminile.

Ovviamente le parole di Roccella non sono bastate per calmare gli animi, tanto è vero che l’ostinazione dei presenti ha portato una ragazza a parlare sul palco, poi interrotta dall’organizzatore Gigi de Palo, accortosi del monologo che quest’ultima stava declamando solennemente.

Un’altra dimostrazione della violenza dialettica subita dall’esecutivo, ultimamente addirittura tacciato di voler censurare monologhi televisivi e di adottare sistemi repressivi contro i manifestanti: invece, nella maggior parte dei casi è tutto il contrario, considerando eventi come questo oppure i roghi dei fantocci raffiguranti il Premier Meloni sulla pubblica piazza.

Altro che Patriarcato duro a morire, qua sembra che le richieste delle proteste studentesche di sinistra siano principalmente rivolte verso la delegittimazione di un Governo che rappresenta la maggior parte degli Italiani votanti: il trucco per imbavagliare il prossimo è sempre lo stesso, passare da martiri davanti ad una telecamera, pensando di potersi permettere qualsiasi cosa e agendo prepotentemente.

Tuttavia, sembra che questo genere di finte proteste lasci il tempo che trovi, dopo le ridicole proposte e gli allarmismi sul niente, questo genere di gruppuscoli non stanno facendo altro che ridicolizzare le proprie “battaglie”, annebbiati dall’ideologia e dalla scarsa voglia di confrontarsi con chi la pensa diversamente. 

Ma il problema non è isolato, sembra infatti che ci sia una vera e propria mancanza di educazione alla base di questi interventi privi di senso, tant’è che nel momento in cui questi pseudo-rivoluzionari sono costretti ad ascoltare qualcun altro, iniziano  a sbracciare ricattando il prossimo con grandi ipocrisie, cercando in ogni modo di farlo apparire come un carnefice.

Oggi, anche Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, così come il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, hanno espresso la loro solidarietà al Ministro, costretta ad andarsene e a dover tornare in un altro momento.

Proprio così, non è bastato che quest’ultima andasse via dall’evento, anche gli altri due ospiti sono ovviamente stati ricoperti da fischi e grida, senza avere possibilità alcuna di potersi esprimere  liberamente come avrebbero dovuto: questa è la testimonianza del Ministro Roccella in merito all’accaduto.

In sintesi, sembra che l’obiettivo dei replicanti fosse quello di osteggiare maternità e paternità, viste le intromissioni portate a termine con grande veemenza: già, perché probabilmente i sedicenti protestanti non avrebbero compreso in alcun modo il senso del congresso odierno. La  come libere scelte citate in precedenza devono essere tutelate, così come il diritto di una donna a  non dover decidere di abortire a priori, per le sole ragioni economiche. 

Laddove è possibile porre rimedio, i fanatici del Post-68 non sembrano avere la minima intenzione di essere d’accordo, non sia mai che venga dimostrata un po’ di onesta intellettuale ulteriore: ci mancavano solo gli anti-materntà.

Il punto è che abituarsi a questo genere di sceneggiate risulta molto rischioso, perché in questo modo si impoverisce l’impegno delle istituzioni e di favorire una deriva caotica di sopraffazione: inaccettabile quello che è successo al Ministro Roccella, ma sarebbe sbagliato pensare che questo sia un caso totalmente isolato.

(Foto: Sara Minelli – ©Imagoeconomica)

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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