Per la prima volta nella storia del Governance Poll de Il Sole 24 Ore, il sindaco più amato d’Italia è un esponente di Fratelli d’Italia. Con il 70% di gradimento registrato dall’ultima rilevazione dell’Istituto Noto Sondaggi, Marco Fioravanti, primo cittadino di Ascoli Piceno, conquista la vetta della classifica nazionale. Una scalata simbolica e politica che fotografa con chiarezza un dato: la buona amministrazione patriottica funziona, convince, e viene premiata dai cittadini.
Dalle radici nella destra giovanile al vertice dell’ANCI
Il profilo di Fioravanti non è quello dell’uomo calato dall’alto o del civico dell’ultima ora. Classe 1983, già dirigente provinciale di Alleanza Nazionale, è entrato nel consiglio comunale nel 2009 con il Popolo delle Libertà. Poi, passo dopo passo, ha costruito una carriera militante e amministrativa radicata nella destra politica e nella comunità locale: nel 2014 è stato eletto presidente del Consiglio comunale di Ascoli dopo l’adesione a Fratelli d’Italia, partito nel quale ha ricoperto anche il ruolo di vice presidente regionale nel 2016.
Nel 2019 si candida a sindaco sostenuto da una coalizione di centrodestra con Fratelli d’Italia, Lega e liste civiche, vincendo al ballottaggio con oltre il 59% dei voti. Nel 2024 arriva la riconferma plebiscitaria: 73,9% al primo turno. Un risultato che racconta molto più di una vittoria: è il segno di una fiducia costruita giorno per giorno, opera per opera, ascolto per ascolto.
Nel frattempo, la sua figura ha assunto un rilievo sempre maggiore anche a livello nazionale. Dal novembre 2023 è Presidente di ANCI Marche, e dal novembre 2024 è stato eletto all’unanimità Presidente del Consiglio Nazionale di ANCI, accanto al Presidente generale Gaetano Manfredi. Un conservatore che lavora, e che raccoglie consensi ben oltre il suo schieramento politico.
Ascoli modello di buona amministrazione
Ma cos’è che ha fatto di Ascoli un modello premiato dai cittadini? A spiegarlo è lo stesso Fioravanti, che ha definito il risultato «una gioia incredibile, un risultato straordinario che voglio condividere con tutta la comunità ascolana». L’indice di gradimento al 70% non è solo un numero: è il riflesso di un approccio amministrativo fondato su tre pilastri – umanità, visione, concretezza – e su una presenza costante tra la gente, in ascolto delle esigenze e delle aspirazioni del territorio.
Sotto la guida di Fioravanti, Ascoli è cresciuta in modo misurabile in arte e cultura, mobilità sostenibile, sport, turismo e politiche sociali. Non si tratta di progetti astratti, ma di interventi tangibili che hanno migliorato la vivibilità della città e rafforzato il senso di appartenenza della comunità. In altre parole, ha funzionato quella destra dei territori che spesso i salotti nazionali faticano a comprendere, ma che sa coniugare valori identitari, amministrazione del bene comune e capacità progettuale.
Il centrodestra dei sindaci e la legittimazione popolare
Il successo di Fioravanti si colloca in un contesto più ampio. Secondo la classifica 2025, tra i primi cinque sindaci più amati figurano anche altri esponenti del centrodestra, come Pierluigi Biondi (L’Aquila) e Mario Conte (Treviso), a conferma che la spinta propulsiva della destra amministrativa è tutt’altro che episodica. Il centrosinistra perde la leadership simbolica di Parma – Michele Guerra scivola al secondo posto con il 65% – e si trova a rincorrere. Persino sindaci di grandi città come Bologna (Lepore, 58°) e Roma (Gualtieri, 89°) sono relegati a posizioni marginali, a dimostrazione di una distanza sempre più ampia tra cittadinanza reale e narrazioni mediatiche.
Nel momento in cui Fratelli d’Italia guida il Governo nazionale, questa affermazione nei territori assume un significato ulteriore: legittimazione popolare, radicamento locale, concretezza amministrativa. Tutti elementi che smontano, pezzo dopo pezzo, l’accusa – spesso preconfezionata – di un partito centralista, ideologico e privo di classe dirigente.
Lo ha sottolineato anche l’europarlamentare Nicola Procaccini (FdI-ECR), co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, celebrando il primato di Fioravanti come «una performance che conferma che il buon governo di Fratelli d’Italia si vede non solo a livello nazionale ma anche nei territori, attraverso quella capacità di dialogo, ascolto e confronto con i cittadini che da sempre è in cima alle priorità della nostra azione amministrativa».
Il significato politico di una vetta
Non è un caso che Fioravanti sia anche uno degli uomini nuovi del partito della premier Giorgia Meloni. In lui convivono la formazione militante, la sensibilità popolare, la passione per la concretezza e una leadership capace di aggregare. Non è il sindaco dell’apparire, ma quello del “fare”, e questo il popolo lo percepisce, lo riconosce e lo premia. Lo si vede anche nei ruoli di rappresentanza: presidente del Consiglio dell’ANCI significa oggi poter contribuire direttamente all’indirizzo delle politiche per gli enti locali italiani, in una stagione in cui la centralità dei comuni sarà decisiva per l’attuazione del Piano Mattei, la transizione energetica e le politiche sociali.
Se il buongoverno locale è la cartina di tornasole della classe dirigente nazionale, Fratelli d’Italia ha oggi in Marco Fioravanti uno dei suoi volti più credibili e rappresentativi. E il messaggio che arriva da Ascoli Piceno è chiaro: la destra può governare, bene e a lungo, anche nei territori, se sa radicarsi, ascoltare e agire con coerenza.