“Cari Eroi, scusate il ritardo. Ma viene sempre il giorno in cui si chiude il cerchio della storia. Basta saper aspettare”. Con queste parole Paola Chiesa, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Difesa alla Camera, ha concluso la sua dichiarazione di voto sulla proposta di legge a sua prima firma in cui si stabilisce di rendere il relitto del sommergibile Scirè sacrario militare, approvata ieri mattina con voto unanime. “Oggi, finalmente, abbiamo dato il giusto onore ad una pagina del nostro glorioso passato” dice ancora Chiesa. Che sottolinea poi come “le imprese leggendarie dello Scirè ci ricordano che c’è stato un tempo in cui la Storia è stata scritta da un pugno di uomini valorosi, un tempo in cui la Patria, l’onore, il sacrificio, il dovere, venivano prima di una singola vita”. Lo hanno dimostrato i sessanta componenti dell’equipaggio dello Scirè, Caduti per l’Italia durante la Seconda guerra mondiale. Caduti diventati Eroi per aver scelto di servire la Nazione in un momento difficile della sua storia.
Alle parole di Paola Chiesa fanno eco quelle del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Massimo Ruspandini, che pone l’accento sul fatto che “il coraggio incredibile dell’equipaggio dello Scirè e le sue imprese leggendarie, il sacrificio, il genio, l’audacia e l’amore di Patria sono valori eterni” che “restano sopra ogni cosa”. Anche Marco Padovani (FdI), componente della commissione Difesa della Camera, fa presente l’importanza di rendere “quel che resta dello Scirè, affondato in missione nell’agosto 1942 nei pressi di Haifa, sacrario militare”, perché così si rende “il giusto omaggio ai giovani eroi dell’equipaggio, che hanno perso la vita servendo l’Italia e che ora, grazie anche a questa legge, entrano a far parte della memoria collettiva della Nazione”.
Secondo il deputato di Fratelli d’Italia Stefano Maullu, infine, “il riconoscimento del sommergibile Scirè quale sacrario militare non rappresenta semplicemente il tributo al coraggio e all’ardimento degli uomini del suo equipaggio, ma si lega indiscutibilmente alle imprese degli incursori – ancora oggi idealmente presenti nel raggruppamento Teseo Tesei e più in generale nel Comando subacquei incursori della Marina Militare, reparto d’élite che tutto il mondo ci invidia – che raccolsero successi in tutto il Mediterraneo guadagnandosi anche l’ammirazione degli avversari” non solo grazie all’inventiva di Teseo Tesei, ideatore dei siluri a lenta corsa, ma anche per l’ardimento di quanti pilotarono questi mezzi d’assalto fin dentro i porti nemici, affondando e danneggiando numerose imbarcazioni. Con l’approvazione della legge voluta da Paola Chiesa, conclude Maullu, “rendiamo eterna la memoria eroica di questi connazionali periti tragicamente nel Mediterraneo mentre erano al servizio della Patria, facendo in modo che il loro coraggio e la gloria dello Scirè diventino patrimonio non solo italiano, ma di tutti”.
Anche se in ritardo è sempre bello! Un caro ricordo per i nostri EROI!