Immigrazione, Gardini (FdI): confronto lanciato da Meloni e Frederiksen non più rinviabile

“L’iniziativa congiunta lanciata dalla presidente Giorgia Meloni insieme alla premier danese Mette Frederiksen apre finalmente un dibattito necessario sull’interpretazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. È un confronto che l’Europa non può più rimandare. Le grandi architetture giuridiche nate dopo la Seconda guerra mondiale sono figlie di un tempo drammatico. Furono pensate da leader che avevano negli occhi le tragedie del conflitto, lacerazioni profonde che chiedevano una risposta forte e condivisa per rimettere al centro l’essere umano, con la sua libertà, la sua responsabilità e il suo valore intrinseco. Ma oggi ci troviamo in uno scenario completamente diverso. Globalizzato, complesso, attraversato da nuove minacce. Un esempio emblematico è rappresentato dai naufragi nel Mediterraneo: quando si scrissero le regole sui naufragi, si pensava a navi mercantili o passeggeri vittime di eventi imprevedibili. Oggi assistiamo a naufragi organizzati, pianificati da trafficanti di esseri umani che sfruttano le nostre norme per costruire un sistema criminale. Non si tratta di mettere in discussione i diritti fondamentali, ma di riconoscere che l’estensione estrema delle tutele in alcuni casi finisce per negare i diritti di altri: sicurezza, legalità, coesione sociale. È questa la vera sfida politica e culturale del nostro tempo. Ancora una volta, Giorgia Meloni dimostra di saper guidare con lucidità e responsabilità un confronto che riguarda il cuore della nostra democrazia: il rapporto tra libertà e sicurezza, tra tutela dell’individuo e capacità dello Stato di agire”.

Lo dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati e presidente della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Elisabetta Gardini.

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