Immigrazione: mentre il PD rinnega la linea Minniti, il Governo dà le carte per un totale cambio di passo

“Era una Libia differente”, questa la taverniana dichiarazione di Provenzano, responsabile esteri del PD, alla domanda del perché i dem stiano sconfessando la linea del loro ex ministro Minniti in tema di immigrazione. 

Ma veniamo ai fatti.

In commissione esteri e difesa il PD ha votato contro il rinnovo degli aiuti alla guardia costiera libica, sostanzialmente rinnegando tutti i passi compiuti dal governo Gentiloni, per mano del ministro Minniti, che nel 2016 aveva portato alla sottoscrizione del noto memorandum Italia – Libia.

Un accordo sicuramente perfettibile, ma che aveva in parte fissato dei principi che appaiono di buon senso, considerato che la cooperazione tra gli Stati di provenienza e l’Italia è un fattore imprescindibile per la risoluzione del problema migratorio. Ebbene, oggi, il PD, nella sua pressante esigenza di dare sponde quotidiane all’area massimalista, rinnega se stesso, si auto flagella, sconfessandosi, pur di dare addosso al Governo Meloni.

Tutto questo, naturalmente, sotto la “sapiente” regia del presidente Schlein, che mentre alimenta il sacro fuoco dell’area sinistrissima della sua sinistra, prende sotto braccio anche i pentastellati.

Ma cosa propone questa sinistra per la risoluzione del problema, a parte demolire non solo l’attività del governo, ma anche quella dei governi a trazione PD, non è dato sapere. “Era una Libia differente” non è una risposta neanche lontanamente vicina alla realtà, perché nulla da allora si è modificato in pejus nel difficile stato nord africano.

Come stanno in realtà le cose.

La pressione migratoria oggi è totalmente differente: la questione libica che ancora impegna, le forti catene di instabilità nel Sahel, la situazione critica della Tunisia e, non ultimo, il conflitto tra Russia e Ucraina, che ha privato di sostentamento grandi paesi africani importatori di grano ucraino, hanno portato ad una spinta di migrazioni verso l’Europa che non si era mai registrata in precedenza. 

In questo quadro emergenziale il Governo si è da subito impegnato nella costruzione di una rete internazionale di contatti e rapporti, perché la diminuzione degli esodi passa per l’assicurare maggiore stabilità nell’area mediterranea. Il Presidente Meloni ha più volte incontrato i suoi omologhi di Libia, Tunisia, Algeria, Egitto, proprio per iniziare il percorso che porti alla realizzazione di un Piano Mattei per l’Africa, una cooperazione non predatoria, fatta anche di investimenti infrastrutturali, di partnership commerciali, ricevendo in cambio collaborazione in materia di immigrazione e di energia. Obiettivo finale: blocco delle partenze.

A questo si sono aggiunti i risultati ottenuti in Europa, dove l’Italia è riuscita a portare il tema al centro dell’Agenda Europea, oltre che fisicamente la Von Der Leyen in Tunisia. Finalmente in Europa si inizia a comprendere che il problema non può essere lasciato ai soli Stati rivieraschi, Italia in primis, ma che va affrontato all’unisono. Ancora c’è strada da fare, ma la sottoscrizione del nuovo patto per la migrazione e l’asilo è stato un ulteriore passo avanti.

Si aggiunga tutto quello che si sta facendo a livello interno. Il Decreto ONG ha segnato una forte discontinuità con il passato, oggi nessuna organizzazione non governativa può ritenersi sovrana in casa d’altri, non consentiremo più che entità finanziate da privati si ingeriscano (come loro stesse d’altra parte dicono di voler fare) nella definizione delle politiche migratorie italiane. Segnalo poi sul punto la sonora scoppola giudiziaria che hanno preso le ONG vedendosi respinto il ricorso presentato al TAR.

Infine il decreto immigrazione, che punta sull’aumento della migrazione regolare, sullo snellimento delle procedure di rimpatrio e sull’inasprimento delle pene per i trafficanti di uomini.

Insomma, mentre il PD annaspa, si affida a slogan riciclati dal repertorio a 5 stelle, farfuglia con pedanteria i mantra dell’immigrazionismo buonista e arriva a sconfessare addirittura un loro ministro, il Governo fa … eccome se fa. Fa molto in una situazione di emergenza, ha una visione e costruisce il futuro, dando le risposte che in dieci anni di governi a trazione PD non sono mai state date … fortunatamente oggi siamo in “un’Italia differente”.

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