Immigrazione, Speranzon (FdI): Dietro retoriche umanitarie c’è spesso business

“La decisione del Gup di Ragusa, che rinvia a giudizio l’equipaggio della Mare Jonio per favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, accresce la convinzione che quanto noi di Fratelli d’Italia denunciamo da anni è molto verosimile: dietro le retoriche umanitarie e le navi Ong c’è spesso un business dell’immigrazione, un cinico traffico di esseri umani spacciato per ‘salvataggio’. Il rinvio a giudizio del comandante, dei dirigenti e dei membri dell’equipaggio della Mare Jonio dimostra che l’Italia non può più essere un porto aperto, né il campo profughi d’Europa. Non accetteremo mai che chi lucra sulla disperazione altrui, mascherandosi dietro slogan finti-buonisti, resti impunito. Basta ipocrisie: chi aiuta l’immigrazione clandestina, traendone profitto, deve rispondere alla giustizia e alla coscienza di un popolo che non tollera più l’invasione e l’illegalità. La pacchia dei trafficanti è finita”.

Così in una nota Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario dei senatori di Fratelli d’Italia.

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