“La decisione della Corte Costituzionale di eliminare il tetto massimo di sei mensilità per il risarcimento nei casi di licenziamento nelle piccole e medie imprese rappresenta un grave attacco al mondo produttivo italiano. Mentre CGIL e sinistra applaudono, le PMI, che costituiscono l’ossatura economica della nostra Nazione, vengono ancora una volta penalizzate. Con questa sentenza, i datori di lavoro rischiano di trovarsi esposti a risarcimenti ben superiori al precedente limite di 2-6 mensilità, con esborsi che in caso di contenziosi legati a lavoratori con lunga anzianità potrebbero arrivare anche a 30 o 40 mila euro, se non oltre. Un impatto potenzialmente devastante per artigiani, commercianti, piccole aziende familiari, che spesso operano già con margini ridottissimi e affrontano quotidianamente burocrazia, crisi di liquidità e carenza di personale. È giusto e doveroso tutelare i lavoratori, soprattutto nei casi in cui vengano lesi i loro diritti, ma una vera giustizia sociale si fonda sull’equilibrio tra le parti: non si può difendere il lavoro distruggendo chi lo crea. Punire le imprese con sanzioni imprevedibili e sproporzionate significa mettere a rischio proprio quella occupazione che si dice di voler proteggere.
Fratelli d’Italia ribadisce con forza: il lavoro si difende tutelando sia i lavoratori sia chi ha il coraggio di assumere, investire e rischiare in prima persona. Continueremo a batterci per un sistema giusto, moderno e sostenibile, che valorizzi l’impresa e garantisca diritti senza ideologie”.
Lo dichiara il viceresponsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.