Da diverso tempo Alessandro Nardone è una delle penne più appuntite della Voce del Patriota, a cui è approdato portando in dote esperienze di primo piano come quella da inviato: negli Stati Uniti per Vanity Fair e a Kiev – nel 2019 – come unico reporter italiano al seguito della campagna elettorale di Volodymyr Zelensky. Alessandro è anche consulente di comunicazione per alcune grandi aziende italiane tra cui Centergross, il distretto “Pronto moda” più grande d’Europa, il general contractor CRT Group e l’International Academy of Tourism and Hospitality di Cernobbio, sul suo Lago di Como, dove insegna branding e marketing digitale. Un profilo sicuramente sui generis che si completa con 11 libri, tra cui l’ultimo “Mai arrendersi – Il vero Donald Trump”, in uscita proprio oggi (lo trovate in libreria e cliccando qui).
Alessandro, la tua conoscenza così approfondita di Donald Trump deriva da una tua esperienza oggettivamente straordinaria. Ti va di raccontarcela?
Certamente. Nel 2015, per lanciare negli Stati Uniti la versione inglese del mio romanzo “Il Predestinato”, candidai il protagonista alle primarie repubblicane mettendoci la mia faccia. Nel libro, Alex Anderson è un giovane congressman californiano in odore di nomination che riesce a sventare il complotto ordito da alcuni pezzi dei servizi segreti, una spy-story ispirata allo scandalo derivato dalle rivelazioni di Edward Snowden sulle intercettazioni di massa. Costruii il sito web, aprii il profilo Twitter e cominciai a pubblicare contenuti come un candidato in carne ed ossa. Risultato: decine di migliaia di follower, Alex inserito negli elenchi dei candidati alla Casa Bianca, l’invito a un dibattito e decine di richieste di interviste da parte dei maggiori network.
Tutti credevano che Alex esistesse sul serio.
Esatto. Poi, quando la pressione diventò insostenibile, decisi di uscire allo scoperto: il giorno del Super-Tueday BBC World News aprì l’edizione principale in collegamento con me, e da lì la mia vita cambiò. La notizia fece il giro del mondo e subito dopo fui ingaggiato da Vanity Fair: partecipai come inviato alla Convention Repubblicana di Cleveland e a tutti gli eventi più importanti di quella storica campagna elettorale. Fui tra i pochissimi a pronosticare la vittoria di Trump, perché per nove mesi grazie alla mia candidatura fake mi confrontai con migliaia di suoi seguaci e conoscevo perfettamente il loro risentimento nei confronti dell’establishment. Di fatto, fu la nascita del nuovo bipolarismo tra Patrioti e Globalisti, e io l’ho vissuta dall’interno.
Definisci l’ex presidente come «il leader più travisato della storia» e affermi che hai scritto questo libro per raccontare «il vero Donald Trump, senza le distorsioni del mainstream». Secondo te perché c’è così tanto accanimento nei suoi confronti?
Semplice, perché Trump rappresenta il baluardo dell’Occidente contro il folle disegno dei globalisti: parliamo di Dio, Patria e Famiglia contro deriva woke, ideologia gender e cancel culture. Uno scontro che non è astratto, ma maledettamente concreto: la sinistra radicale impoverisce noi occidentali per favorire le multinazionali che producono in Cina, questo è un dato di fatto incontrovertibile e fa il paio con i tassi di natalità in picchiata e con l’antisemitismo e l’islamizzazione di strati sempre più ampi della nostra società.
Nel libro racconti Trump in 3 parti: l’uomo che si è fatto brand, il politico e il presidente, pubblicando anche diversi contenuti inediti in Italia da cui emergono le sue doti comunicative, la capacità di gestire le trattative e anche una visione politica che parte da lontano. Perché sei l’unico a raccontarci questo lato di Donald Trump?
Perché in molti seguono l’onda del mainstream. Con “Mai arrendersi” ho voluto che fosse Trump stesso, con le sue parole, a raccontare come ha costruito il suo brand personale o come gestisce le trattative. Perché queste sono qualità che gli hanno consentito di avere successo sia nel business che come presidente. Mi rendo conto che in molti, leggendolo, si troveranno spiazzati, perché sono abituati a sentirne parlare come un troglodita che non capisce nulla di politica. Ad esempio, nel capitolo sulla sua candidatura (poi ritirata, ndr) alle presidenziali del 2000 sono contenuti ampi stralci del suo manifesto politico di allora in cui, tra le altre cose, metteva in guardia da possibili attacchi terroristici, prevedeva un’altra grande crisi economica e affermava della necessità di regolare i rapporti con la Cina. Altro che improvvisato.
L’ultimo capitolo lo dedichi interamente a spiegare perché Giorgia Meloni e l’Italia trarrebbero enormi benefici da una vittoria di Trump su Biden.
Ne sono fermamente convinto. Partiamo da un presupposto: Giorgia Meloni è il presidente del Consiglio e fa gli interessi della nostra Nazione a prescindere da chi siano i suoi interlocutori e tra questi oggi c’è Joe Biden, con cui giustamente mantiene buoni rapporti. Ciò detto, è indubbio che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia rappresentino convintamente l’alternativa al disegno globalista di cui parlavo poc’anzi e che, in questo senso, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca significherà la fine di questa tendenza woke che in Europa è arrivata proprio dagli Stati Uniti. Inoltre, la dottrina America First di Trump sarà lo stimolo che serve affinché l’Europa si assuma le proprie responsabilità anche in materia di difesa. In questo quadro, la leadership europea di Giorgia Meloni è destinata a rafforzarsi ulteriormente.
Insieme al politico, emerge il Trump motivatore: il titolo “Mai arrendersi” è tutto un programma.
Sì, Trump è il tipo che come Rocky si rialza sempre, anche quando tutti lo danno per spacciato. Quante volte è successo negli ultimi anni? Eppure, eccolo qui. Nel libro, mostro come questa sua indole combattiva abbia definito non solo la sua presidenza, ma tutta la sua vita.
Concetti che ritroviamo nella canzone con cui promuovi il libro. Di che si tratta?
Per vostra fortuna non canto io, ma l’intelligenza artificiale: è una canzone che ho realizzato appositamente per il libro, che fa da colonna sonora al booktrailer e che è possibile ascoltare su tutte le piattaforme di musica. La consiglio come sottofondo mentre leggete il libro!