In Liguria è stata sconfitta la cattiveria 

Il centrodestra ha vinto di nuovo, questa volta in Liguria e il bilancio di tutte le elezioni amministrative, fra rinnovi dei governi delle Regioni e cambi della guardia presso le Province autonome, tenutesi negli ultimi due anni, ovvero, dall’insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi ad oggi, può essere considerato più che roseo. Si è votato dodici volte e in undici si sono affermati i candidati della coalizione trainata dalla premier Meloni e da Fratelli d’Italia. Solo in Sardegna ha avuto la meglio, per poco a dire il vero, il campo largo, ma sempre più stretto, di Elly Schlein e di Giuseppe Conte. La vittoria di Marco Bucci in Liguria, come tutti gli altri successi precedenti dei conservatori italiani, è stata l’ennesima dimostrazione del permanere immutato di un feeling fra la maggioranza degli italiani e l’azione del Governo Meloni. Siamo oltre alla luna di miele e ci troviamo davanti ad un matrimonio consolidato. La Nazione giudica sincero ed efficace l’impegno quotidiano del Presidente del Consiglio e di tutti i ministri, che non si risparmiano e non lasciano nulla di intentato, usano il linguaggio della verità e della responsabilità, determinano risultati nonostante le antiche incrostazioni dell’Italia che non possono essere eliminate in pochi anni, si trovano comunque sulla strada giusta per liberare la Penisola dai tanti fardelli lasciati dai predecessori e devono avere tempo e fiducia necessari al fine di portare avanti e completare un lavoro immane. Senza dubbio, Bucci è diventato Governatore della Liguria anche per meriti propri, essendo stato un Sindaco, della città di Genova, presente e attivo. La vicenda di Giovanni Toti e soprattutto gli sgambetti operati da alcuni magistrati politicizzati nel campo della lotta del Governo alla immigrazione clandestina, non hanno influenzato in alcun modo le scelte degli elettori, a dimostrazione che i liguri e il resto degli italiani non sono facilmente manipolabili con tentativi opachi di sabotaggio del Governo in carica e si sono anche un po’ stufati dell’uso politico della Giustizia, ormai palese pure dinanzi agli occhi dei più distratti. Il successo di Marco Bucci, oltre a costituire un forte segnale di apprezzamento popolare verso il buongoverno di Genova e di Roma, ha sancito la sconfitta della cattiveria vera e propria che anima taluni soggetti. Il Movimento 5 Stelle è crollato nella Regione di Beppe Grillo, ma assai significativo è stato l’insuccesso pieno della listarella personale di Nicola Morra, ex senatore grillino espulso nel 2021 dal M5S per non aver votato la fiducia al Governo Draghi. Morra si è candidato in autonomia alla presidenza della Regione Liguria e non è giunto neppure all’uno per cento dei voti. Si è trattato di una sacrosanta punizione per un personaggio che ha avuto la faccia tosta, e svergognata, di attaccare Marco Bucci in merito alla malattia per la quale si sta curando. “Non votate un candidato con il tumore perché ha vita breve e non riuscirà a portare a termine il mandato”. Parole orribili queste, ma che corrispondono alla sostanza di quanto ha affermato Nicola Morra, il quale deve avere qualche problema serio e preoccupante con i malati oncologici. Prima di Bucci, l’ex grillino si è fatto notare con frasi altrettanto schifose rivolte alla povera Jole Santelli, Governatrice della Calabria deceduta a causa di un cancro, un mese dopo la sua morte. Stalin e i nazisti mal sopportavano e spesso sopprimevano i malati perché non utili alla causa. 

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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