“Siamo alla follia: da una parte l’Inps scrive ai morti per comunicare che non hanno più diritto alla pensione ma nel caso possono fare ricorso, dall’altra si prende settimane di tempo prima di procedere alla cancellazione di un imprenditore anche quando non vi sono dubbi sul fatto che sia deceduto. Un comico potrebbe scriverci un intero spettacolo su una cosa così e sarebbe un grosso successo”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra.
“Sono numerose le famiglie che hanno ricevuto una lettera dall’Istituto nazionale di previdenza con la comunicazione che il titolare della pensione, siccome morto, non ha diritto a ricevere il trattamento, ma può sempre presentare ricorso se ritiene di dover dire qualcosa; poi se riceve la comunicazione di un commercialista che dice che un suo assistito si è suicidato e occorre cancellarlo dagli elenchi, risponde di dover verificare. E’ il caso dell’imprenditore di Seano che si è tolto la vita qualche mese fa: l’Inps ha risposto al commercialista che sono necessari approfondimenti. Siamo al teatro dell’assurdo! Una vergogna che va rimossa subito, fatti intollerabili che servono solo a dare argomenti per due risate, se non fosse che dietro ogni lettera c’è un morto e quindi dolore e spesso difficoltà economiche”, conclude il senatore La Pietra.