Intervista al Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Senatore Antonio Iannone 

Peoponiamo l’intervista al Sottosegretario Iannone, concessa gentilmente dal Direttore della testata Strettoweb che l’ha pubblicata in origine. 

Antonio Iannone è una persona gentile e disponibile. Risponde sempre al telefono e se non può vuol dire che è nel bel mezzo di una seduta in Aula. Ci diamo appuntamento telefonico a tarda serata, in uno slot che non lo vede impegnato in uno dei tanti incontri istituzionali. Antonio è un dirigente aziendale e consulente per i rapporti istituzionali, nato politicamente nelle file della destra, un politico campano (nato a Torre del Greco, tiene a precisare) di lungo corso.

Partiamo proprio da questa ultima definizione, “politico di lungo corso”. Racconta ai lettori di StrettoWeb la tua esperienza politica.

Grazie Marco per l’ospitalità e ben trovato. 

Sin dalla gioventù mi sono misurato con la passione della politica militando prima in AN e poi nel Popolo della Libertà, al punto che nel 2009 inizio la mia esperienza presso la Provincia di Salerno, durata sino al 2014, anno in cui sono candidato nelle liste di Fratelli d’Italia alle elezioni europee raccogliendo più di 36 mila preferenze ma, a causa del mancato superamento della soglia di sbarramento della lista, non risulto eletto. Nel 2018 vengo eletto al Senato della Repubblica, confermato alle elezioni politiche anticipate del 2022 ed eletto segretario del Senato della Repubblica. Il 28 marzo 2025 vengo nominato dal Consiglio dei Ministri Sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti nel governo Meloni.

Sei troppo modesto. Aggiungo che in tutti questi anni hai guidato il partito di Fratelli d’Italia in Campania, assumendone il coordinamento regionale e portando il partito a grandi risultati. Veniamo proprio all’attuale ruolo istituzionale. A che punto si trova il settore dei trasporti in Italia?

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è responsabile di interventi finanziati dal Next Generation EU per circa 40 miliardi di Euro. Interventi che sono declarati in diverse mission con obiettivi e finalità comuni a tutti gli investimenti. In primis, decarbonizzazione e riduzione delle emissioni attraverso lo spostamento del traffico passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia, maggiore connettività territoriale e coesione riducendo i tempi di percorrenza delle diverse modalità di trasporto. Senza tralasciare il miglioramento della sicurezza di ponti, viadotti e gallerie e, non meno importante, la maggiore competitività del Sud migliorando i collegamenti ferroviari.

Tralasciamo quest’ultimo punto, che affronteremo successivamente. L’Italia sta cambiando e questo Governo sta “mettendo a terra” interventi mai visti nelle precedenti legislature.

La Commissione Europea ha approvato specifiche Missioni di sviluppo nel nostro PNRR, tutte orientate al raggiungimento degli obiettivi di un’Italia connessa e sostenibile. Faccio riferimento agli investimenti sulla rete ferroviaria (principalmente per sviluppare la rete ad alta velocità), per rafforzare la rete regionale e per la sicurezza stradale, così come gli investimenti per l’intermodalità e la logistica integrata, finalizzati a rendere i porti italiani più competitivi ed efficienti sotto il profilo energetico e ambientale e meglio integrati nella catena logistica. Ulteriore aspetto delicato ricopre il tema della transizione energetica e della mobilità sostenibile, investimenti e riforme volte ad agevolare progetti di mobilità sostenibile e investimenti per infrastrutture di trasporto rapido (metro, tram, autobus), nonché per l’acquisto di autobus, materiale rotabile e veicoli aeroportuali e antincendio ad emissioni zero. 

Un piano di investimenti importante, “senza precedenti”.

Il nuovo piano nazionale di investimenti infrastrutturali sviluppa quasi 205 miliardi di Euro, un programma, come presentato dal Ministro Salvini, senza precedenti che mette al centro la modernizzazione del Paese e la crescita economica sostenibile. Un piano che riguarda, per 125 miliardi di euro, il settore ferroviario, con focus centrati su alta velocità, sicurezza delle reti regionali, accessibilità alle stazioni ed innovazione tecnologica. Per le infrastrutture stradali destiniamo 44 miliardi di euro per la realizzazione di nuove arterie e per la manutenzione, con l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza, migliorando la sicurezza e la qualità della mobilità. E proprio in tema di mobilità non dobbiamo dimenticare l’opera principe che interessa da vicino la Calabria, il Ponte sullo Stretto di Messina, un’infrastruttura da 13,5 miliardi di euro che porterà benefici economici, ambientali e occupazionali enormi con oltre 120.000 nuovi posti di lavoro ed una riduzione di circa 13 milioni di tonnellate di CO2 nei primi 40 anni. Un’opera unica al mondo che cambierà il volto del Paese.

Partiamo da quest’ultimo punto. L’Italia sta cambiando, il Sud sta cambiando, quale Calabria possiamo attenderci nei prossimi anni? 

La Calabria si trova dinanzi ad un piano di investimenti senza precedenti, il Governo Meloni si è posto l’obiettivo prioritario di rilanciare lo sviluppo infrastrutturale del territorio calabrese. Abbiamo previsto investimenti in infrastrutture strategiche per circa 18,5 miliardi di euro, concentrati essenzialmente su progetti che interessano l’autostrada A2, la Strada Statale 106, l’Alta Velocità ferroviaria e, come anticipato, il Ponte sullo Stretto. 

Indubbiamente una delle priorità è l’ammodernamento ed il potenziamento della rete ferroviaria della costa jonica, fondamentale per collegare la regione, anche attraverso collegamenti con la costa tirrenica, per superare i limiti attuali. 

Ma non è tutto. Vorrei ricordare come anche la Calabria abbia ricevuto, in tema di mobilità sostenibile, finanziamenti per il rinnovo del parco veicolare e rotabile del TPL, in linea con gli obiettivi europei. 

E veniamo all’ultimo tema, giusto appunto il Trasporto Pubblico Locale, a me sempre caro. Se da un lato gli interventi del Governo per il Trasporto Pubblico Locale, attraverso il PNRR, siano mirati ad investimenti per il rinnovo delle flotte (bus e treni) e per lo sviluppo di reti di trasporto rapido di massa (tram, filovie e metropolitane), il finanziamento in conto esercizio del Fondo TPL per il sostegno agli oneri delle regioni necessita di ulteriori provvedimenti. Come procede il percorso di riforma del TPL?

Il TPL è un asset strategico dello Stato e quindi delle Regioni. Siamo consci che le abitudini di spostamento siano cambiate, il mondo è cambiato dopo la pandemia del 2019. In termini tecnici, la pandemia ha definito una separazione temporale importante, esiste il prima pandemia ed il dopo. Ancora oggi le aziende soffrono il mancato raggiungimento dei volumi di traffico ante 2019 ma voglio ricordare Marco come negli anni siano stati stanziati fondi per compensare le perdite dei ricavi subite dalle aziende di TPL a causa proprio delle restrizioni legate alla pandemia. Per il 2025 il Governo ha stanziato 5,344 miliardi di euro per il TPL come dotazione ordinaria del Fondo Nazionale Trasporti, comprensivo di un incremento di 120 milioni di euro previsto dalla Manovra di Bilancio 2025. Numeri che ricoprono un asset importante nel bilancio dello Stato.

Non vi è dubbio che vi sia una trasformazione in corso del settore. Le aziende di TPL devono concentrarsi sul proprio business; è impensabile che un’azienda di TPL si occupi anche di acqua, cimiteri, igiene urbana, ecc ecc. Queste società non funzionano, da anni, il territorio nazionale è pieno di cattivi esempi per cui gli Enti locali devono avere il coraggio di attuare trasformazioni importanti, con il supporto di figure manageriali di esperienza, anche in Calabria. Il TPL deve riprendere il ruolo centrale nelle agende politiche locali. Maggiore è la penetrazione dei servizi maggiore risulta la soddisfazione dei cittadini.

Per concludere Antonio, un messaggio ai nostri lettori calabresi.

Il nostro Governo sta lavorando alacremente sui diversi dossier che interessano la Calabria ed i risultati sono evidenti a tutti i cittadini, grazie all’impegno di Giorgia Meloni e di Roberto Occhiuto, il nostro candidato Presidente che, da par suo, ha proseguito l’opera di trasformazione della regione. Fratelli d’Italia vuole aiutare molto di più Occhiuto in questa terra e, come anticipato dall’on. Donzelli, vogliamo essere più forti della legislatura precedente per aiutare ancora di più la Calabria a sviluppare e potenziare la propria crescita. Mi auguro che il centrodestra abbia un risultato straordinario in Calabria e per la Calabria.

Ti ringrazio di cuore per il tempo dedicato a me ed ai lettori di StrettoWeb. Buon lavoro Antonio e ad maiora.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Marco Foti
Marco Foti
Marco Carmine Foti Dirigente Nazionale Dipartimento Trasporti Fratelli d’Italia

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.